L’uomo che rinasce quando è con le spalle al muro. L’atleta che riesce sempre a riemergere quando sembra ormai spacciato. Il fuoriclasse che non demorde nemmeno di fronte alle avversità agonistiche più lampanti e che, dall’alto di un talento oggettivamente oltre il naturale, riesce sempre a esaltarsi nelle situazioni più impervie. Gianmarco Tamberi ha trionfato agli Europei, dominando la gara di salto in alto con uno show tecnicamente di rarissima bellezza.
Il Campione Olimpico e Campione del Mondo ha scherzato con il fuoco a quelle che per lui sono basse quote: supera 2.26 al secondo tentativo, poi commette due errori a 2.29 e vede il baratro di fronte a sé. Il fuoriclasse marchigiano si era presentato allo Stadio Olimpico di Roma per vincere in pompa magna, davanti al presidente Sergio Mattarella da cui tra due giorni riceverà il tricolore che sventolerà poi da portabandiera alle Olimpiadi di Parigi 2024. In quel momento tutto sembrava crollare, ma proprio lì è iniziata la sua gara e in cui ha ruggito da autentico fenomeno.
Si rimbocca le maniche, resetta tutto, si presenta in pedana per il tutto o niente, si salva a 2.29 in apnea (l’asticella ha ‘ballato’) e resta in gara per le medaglie, ma non è primo: l’ucraino Vladyslav Lavskyy ha centrato la quota al primo assalto. Serve un altro squillo da parte del 32enne, che tira fuori tutto il suo bagaglio tecnico e prende l’ascensore: 2.31 metri al primo affondo e scacco matto, Lavskyy non ha i mezzi per replicare. Si passa a 2.33, l’azzurro e Lavskyy sbagliano due prove e la medaglia d’oro prende il via dell’Italia, ma è proprio qui che inizia la magia.
Gianmarco Tamberi fa alzare l’asticella a 2.34, per superare di un centimetro la miglior prestazione europea stagionale (il 2.33 timbrato dal russo Lysenko a Mosca in inverno). Fatto. Ampissimo. Si prodiga poi in un siparietto tirando fuori delle molle dalla scarpa, si toglie la maglia, va sotto la curva a petto nudo, esulta a tutto tondo. Non gli basta.
Si ricompone e chiede di alzare ancora la quota: 2.37 metri. Incurante del precedente di Montecarlo quando fece il record italiano e poi si infortunò. In piena trance agonistica è incontenibile e fa la misura al primo tentativo: miglior prestazione mondiale stagionale, un centimetro sopra al 2.36 con cui il neozelandese Hamish Kerr vinse i Mondiali Indoor il 3 marzo. Tutto bellissimo, va a baciare la moglie Chiara Bontempi, festeggia con tutto il pubblico, poi viene portato in tribuna per ricevere i complimenti del Presidente della Repubblica.
Oggi ha dato un chiaro messaggio all’intero concorrenza a meno di due mesi dalle Olimpiadi di Parigi 2024, tra l’altro alla sua prima gara della stagione: la forma è davvero stratosferica, non stava scherzando dopo le qualificazioni di due giorni fa. Gimbo ha eguagliato la terza misura della carriera (2.37 nel 2015 a Eberstadt e nel 2021 in occasione dell’apoteosi di Tokyo), il suo personale è il record italiano di 2.39 siglato a Montecarlo nel 2016 prima dell’infortunio che gli impedì di partecipare ai Giochi di Rio.
L’azzurro ha difeso la tripla corona (Campione Olimpico, del Mondo e d’Europa contemporaneamente) e ha conquistato il suo terzo titolo continentale della carriera dopo quelli del 2016 e del 2022: nessun saltatore in alto della storia era riuscito a fare tanto agli Europei. Gli altri due gradini del podio sono occupati dagli ucraini Vladyslav Lavskyy (2.29 alla prima) e Oleh Doroshchuk (2.26 alla prima). Stefano Sottile e Manuel Lando hanno chiuso al sesto posto superando 2.22 al primo assalto.