[PR] M. Berrettini b. [8] R. Safiullin 7-6(8) 5-7 7-5
Forza Matteo @MattBerrettini fights through and defeats Safiullin 7-6 5-7 7-5 to advance to the #BOSSOPEN R2!@boss__open pic.twitter.com/W9Ycevcne5
— ATP Tour (@atptour) June 11, 2024
Matteo Berrettini vince uno splendido incontro al cospetto della testa di serie numero otto Roman Safiullin al primo turno dell’ATP Boss Open di Stoccarda e ritorna al successo dopo la finale del torneo di Marrakech. Il tennista romano compie una vera impresa se pensiamo alla desuetudine agonistica che non può non aver pesato anche in rapporto alla lunghezza del match (quasi tre ore) e conferma le qualità di grande giocatore che lo hanno sostenuto quando l’avversario sembrava sul punto di superarlo.
Berrettini brilla sulla superficie verde con le armi consuete: il servizio straordinario e la capacità di manovrare con abilità il rovescio tagliato a una mano, con il quale ha preso la rete e si è difeso dal forcing di Safiullin. Il suo essere tennista di rango lo ha aiutato quando, dopo la seconda ora di gioco, le gambe non spingevano più come all’inizio: nel parziale decisivo Matteo ha servito 13 dei 27 ace complessivi, mentre Safiullin ha perso efficacia con la prima palla proprio negli ultimi due game alla battuta.
Nelle prime parole a bordo campo Berrettini si è setto “senza energie” e si è augurato di non dover scendere in campo mercoledì; speriamo sia così perché l’azzurro ha bisogno di giocare per crescere in condizione e giungere al meglio a Wimbledon. Nel frattempo, si gode gli applausi di Stoccarda, città che lo ha visto vincitore nel 2019 e nel 2022. Il suo prossimo avversario uscirà dalla sfida tra Martineau e Shapovalov.
Safiullin conosce poco l’erba essendo giunto solamente al nono match sui prati in carriera ma nel 2023 ha raggiunto i quarti a Wimbledon, sconfitto solo da Sinner; dalla sua parte ha un buon servizio, la capacità di muoversi e di muovere l’avversario grazie alla sua predisposizione a risolvere lo scambio in pochi scambi e portando il rovescio in drop. Matteo si presenta con un record di 36-8 sulla superficie ma nel 2024 scende in campo solo per l’ottava volta, avendo giocato cinque incontri nella vittoriosa settimana di Marrakech.
I servizi di entrambi funzionano subito al meglio e orientano l’epilogo dei primi game e la prima situazione di parità non si materializza prima del settimo gioco; nei pochi scambi che si possono ammirare nella prima parte del set Berrettini riesce in un paio di occasioni a manovrare da fondocampo per aprire lo spazio al dritto lungolinea. Matteo non trova il campo con due passanti lungolinea di rovescio e in una occasione è lento nel chiudere il varco al passante sempre con il backhand del russo, ma nel complesso non rischia nulla quando mette la palla in gioco.
Nella seconda parte del set Safiullin comincia a essere meno incisivo con la prima palla e il tennista romano gli toglie talvolta il tempo con la risposta, ma in generale il numero 43 del mondo è rapido nel rimediare spostando l’azzurro in orizzontale e riprendendo il controllo del palleggio. Sul punteggio di 4-5 Berrettini recupera un lob dell’avversario con un dritto da sotto le gambe e si sposta bene in avanti per raccogliere la volée e proporre a sua volta un pallonetto che propizia il punto del 40-0; Matteo esulta e fa bene ma in risposta non ci sono progressi nemmeno per lui e dopo trentasette minuti il finalista di Wimbledon 2022 serve sul 5-6. Matteo arriva a capo del suo sesto game e il tie-break è la soluzione naturale.
Matteo affronta la sfida con personalità ed è bravo a trovare la via della rete durante il primo punto, che chiude in proprio favore con una volée di dritto. È un minibreak, che Matteo difende con il servizio (due ace e due servizi vincenti) ma anche utilizzando al meglio il rovescio slice per arginare il forcing del rivale per poi chiudere con il drive nel sesto punto dello shootout.
Sul 5-4 Berrettini si mostra contratto e non recupera una risposta non impossibile del russo; sul 5-5 Matteo si procura comunque un primo setpoint con un asso provvidenziale. Roman capovolge tutto dopo i suoi due turni e l’azzurro è perfetto ad annullare la palla-set contenendo dapprima e poi scovando un ottimo angolo con il cross di rovescio. Sul 7-7 ci sono due servizi vincenti e il diciassettesimo punto è anche il minibreak decisivo, che Berrettini conquista inviando un passante di rovescio lento ma bassissimo da raccattare per Safiullin. Matteo serve, sfonda con il dritto e si prende il confronto per 10-8: in 56 minuti sette ace per chi ha vinto e ventisei su ventotto con la prima palla per chi ha perso.
Berrettini vince un set molto combattuto dopo due mesi di inattività, commettendo pochissimi errori (cinque) e servendo come meglio non avrebbe potuto; il rovescio slice funziona, come pure il drittone. I segnali sono positivi, è ora interessante vedere quanta continuità saprà dare il romano nel prosieguo della partita.
I primi game evidenziano come l’egemonia della prima palla di entrambi sia solo poco meno netta che all’inizio del set d’apertura e nei primi tre game non ci sono situazioni di parità; la novità del quinto è che Safiullin sta prendendo confidenza con il servizio di “The Hammer”. Roman si porta sul 15-30 impattando la pallina e trovando in due casi una buonissima profondità e ribaltando la situazione tattica, ma soprattutto meritandosi la prima palla-break della partita con un passante lungolinea di rovescio in opposizione a un dritto a sventaglio di Berrettini non perfettamente incisivo.
Il russo manca la chance con uno sventaglio di dritto a rientrare che oltrepassa il bianco che delinea il corridoio e Matteo è bravo a prevalere e a portarsi sul 3-2. Poco dopo è proprio lui che può per la prima volta giocarsi la palla per togliere il servizio al rivale, ma nel movimento di rovescio a una mano per abbassare la velocità della pallina la racchetta non corre veloce come richiede la situazione, la sfera gialla scappa oltre la linea di fondo e Safiullin si rifugia nel 3-3. I duellanti sanno in seguito ripristinare il rispetto dovuto alle prime palle e gli scambi tornano a essere scanditi da bordate difficilmente accomodabili.
Sul punteggio di 5-5 di nuovo Safiullin si industria a parare la battuta dell’italiano ed è preciso nel rovesciare lo scambio e a offendere con il rovescio lungolinea; c’è la seconda palla-break per lui, anche perché Berrettini perde gli appoggi sul 30-30 non tiene in campo il chop in contenimento con il dritto. Questa volta il russo non vuole lasciar passare l’opportunità e propone un drive incrociato troppo angolato per l’azzurro, che allunga la traiettoria del colpo in recupero ben oltre la linea orizzontale. Il primo break del match è seguito da quattro punti consecutivi del russo al servizio, e il bilancio dei set è ora in parità.
Quarantanove minuti, sette ace ancora per Matteo ma cinque anche per Roman, che quando mette la prima è di nuovo quasi imbattibile con un diciannove su ventitré; Roman va a rete solo quattro volte, ma vince ad ogni appuntamento.
Berrettini parte servendo e tasta la fastidiosa sensazione del 15-30 che Safiullin sa conquistare riuscendo ad allungare gli scambi; Matteo ha bisogno quanto mai del martello e mette sul prato un tris d’assi che per il momento lo conforta ma che non cancella l’impressione che il rivale si muova alla risposta ben meglio di lui. Il russo infatti chiude il game successivo in soli quattro punti.
Se lo scambio parte Berrettini ha meno risorse a disposizione del contendente che punzecchia con il dritto in cross dove l’italiano fatica a coordinarsi con il colpo sferrato in corsa e concede punti. Nel terzo game Berrettini deve affrontare una palla-break e la cancella con il diciottesimo ace; ai vantaggi arriva un servizio vincente e l’asso numero diciannove. Matteo dipende sempre di più dalla battuta perché l’asse servizio-dritto mostra la corda di fronte alle capacità in ribattuta del russo.
Due game più avanti ci sono infatti due palle-break consecutive per Safiullin, ma dal 15-40 Berrettini decolla con due ace, un servizio vincente e una volée schiacciata a terra con decisione: il romano estrae dalla tasca la dinamite della battuta ma anche la classe che accende il suo colpo migliore quando ne ha più bisogno. In questa parte di set Berrettini non perde mai l’atteggiamento positivo nonostante le difficoltà che sta incontrando: interagisce con il suo angolo e sottolinea ogni punto difficile con il pugno chiuso.
Il settimo game sembra quello della sua capitolazione ma Safiullin sciupa una palla-break con un rovescio incrociato che casca a metà corridoio e concede il vantaggio a Matteo con un dritto inside out disgraziato che prende posto vicino al colpo precedente nel verde del couloir. E Matteo si salva ancora con un servizio vincente.
Safiullin è abile nel proporre delle palle basse e senza peso che il dritto dell’azzurro spesso non riesce a gestire; il russo non capitalizza e per questo nel decimo game si trova a fronteggiare una palla-match. Berrettini risale da 30-0 rispolverando il rovescio monomane e costringendo il dirimpettaio a un difficile passante lungolinea di rovescio; si completa il tris del 30-40 ma Safiullin va oltre al momento delicato con uno spettacolare dritto inside in che cade ineccepibilmente all’incrocio delle righe e disinnesca il matchpoint.
Lampi di classe anche da parte del russo ma Matteo lo aspetta nell’undicesimo game con un doppio fallo (il primo dell’incontro per tutti e due) ma anche quattro ace (l’ultimo è il ventisettesimo). Il russo però sta perdendo quota con la prima palla e nel dodicesimo game ci sono tre dritti fuori misura: Berrettini ha due matchpoint consecutivi e altrettanti guizzi del russo li cancellano. Il terzo però è quello giusto e per Matteo è la vittoria, finalmente.