La trattativa sulla gigafactory di Termoli si è interrotta. Lo rendono noto i sindacati dopo che Acc, la joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total, si è detta indisponibile a portare avanti qualsiasi discussione fino a fine anno e di conseguenza ha congelato il negoziato che pareva fino a poche settimane prossimo ad una intesa. Nel sito molisano si dovrebbero produrre batterie elettriche e la gigafactory rappresenta(va) forse il progetto di Stellantis più importante per rassicurare su un impegno a mantenere un presidio importante nel paese.
Un investimento da almeno 2 miliardi di euro, gestito dalla joint venture Acc (automotive cells company) cui partecipa anche Mercedes. Bene, ora non si sa più che cosa ne sarà. I sindacati sono infuriati. Oggi si è svolto al ministero delle Imprese e del made in Italy un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori, governo e aziende. La trattativa è interrotta, rendono noto i sindacati. Acc, la joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total, si è detta indisponibile a portare avanti qualsiasi discussione fino a fine anno e di conseguenza ha interrotto il negoziato che pareva fino a poche settimane prossimo ad una intesa.
“Dall’atteggiamento assai sfuggente tenuto oggi da Acc al ministero, si evince che il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese, ma sospeso per lo meno fino alla fine dell’anno senza alcuna certezza per il futuro”, scrivono in un comunicato Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr. A quanto si apprende Acc si è detta indisponibile a portare avanti qualsiasi discussione fino a fine anno e di conseguenza ha interrotto il negoziato che pareva fino a poche settimane prossimo ad una intesa. La giustificazione fa riferimento al rallentamento della domanda di veicoli elettrici e sulla necessità di un aggiornamento tecnologico sulle batterie da produrre.
I sindacati chiedono quindi al governo di “aiutarci a forzare la mano su Acc, affinché sveli le sue strategie, anche perché sono in ballo quasi quattrocento milioni di incentivi pubblici. Al contempo chiediamo a Stellantis di assumersi fino in fondo le sue responsabilità, di chiarire quali motori produrrà a Termoli e per quanti anni, giacché non ci possono bastare rassicurazioni di principio come quello oggi ricevute non corroborate da precise assegnazioni produttive. Il Mimit parla di rincontrarci a settembre, ma per noi Termoli è uno degli stabilimenti su cui fare chiarezza al tavolo generale automotive che ci aspettiamo venga assunto dalla presidenza del Consiglio nelle prossime settimane”. Anche perché, nel frattempo, Stellantis le sue gigafactory le sta aprendo. Un anno fa è stato inaugurato il sito francese di Douvin e il prossimo sarà quello in Germania, sempre in collaborazione con Mercedes. Termoli, invece, può attendere. Chissà quanto.
L'articolo Stellantis e soci sospendono il progetto di gigafactory a Termoli (per cui il governo ha stanziato 400 milioni) proviene da Il Fatto Quotidiano.