CAPRIVA Daniele Sergon si riconferma sindaco di Capriva del Friuli. È il ritratto della felicità. Ovviamente e comprensibilmente. Ma ha due crucci. Il primo di non essere riuscito a lavorare, come avrebbe voluto, in queste ultime due settimane. «La campagna elettorale non mi ha permesso di seguire le impellenze del paese. E ho sofferto parecchio, visto che sono sempre stato abituato ad impegnarmi e a lavorare a testa bassa per la “mia” Capriva. Ora, possiamo riprendere il cammino e portare avanti i tanti progetti di sviluppo».
Il secondo cruccio? In realtà, è una frecciatina rivolta al suo competitor, Maurizio Pecorari, e non soltanto a lui. «Sinceramente – attacca Sergon – quello che hanno voluto far passare certe persone non mi è piaciuto. Sono state dette tante cose inesatte, gonfiate, non aderenti alla realtà. Mi vien da dire che, per fortuna, il paese non si è fatto incantare da queste parole». Punto. Sul tema, il sindaco non aggiunge altro.
Sergon, semmai, preferisce guardare in “casa sua”. Ed esalta i componenti della sua lista. «È una squadra fantastica, oggettivamente composta da persone molto capaci, competenti, che vogliono il bene del paese. È composta per metà da amministratori uscenti, che garantiranno continuità ed esperienza, e per l’altra metà da nuovi ingressi, che assicureranno forza e competenze. Chi saranno gli assessori comunali? Credetemi, non ci ho ancora pensato ma posso tranquillamente dire che ho l’imbarazzo della scelta. Sarà sicuramente una Giunta all’altezza della situazione che lavorerà per il bene e per lo sviluppo del paese. Ragioneremo tutti assieme».
Anche Sergon sta diventando un sindaco “di lungo corso”, pur non raggiungendo il record di Ezio Clocchiatti, il collega-dirimpettaio di San Lorenzo Isontino. «Per il sottoscritto è il terzo mandato consecutivo. Dopo, vonde cioè basta. Non mi candiderò a sindaco per una quarta legislatura, statene certi».
Maurizio Pecorari, lo sfidante, fa professione di realismo di fronte a un risultato che lo ha visto incassare il 33% dei voti. Ma non risparmia una critica al vincitore. Anzi, più di una. «Il successo di Sergon – esordisce – è indiscutibile visti i numeri. Evidentemente, il vento della destra soffia impetuoso anche a Capriva del Friuli, nonostante il sindaco parli di una dimensione civica della sua squadra. Noi ci abbiamo messo tanto impegno. Ho suonato al 95% dei campanelli delle case dei caprivesi, il 50% mi ha aperto. Ma la democrazia è anche questa, prendiamo atto dell’esito delle urne, ben consapevoli che in questo momento storico non è preponderante, purtroppo, il richiamo delle idealità. Non sottovaluterei, però, il dato dell’astensionismo che deve essere analizzato».
Pecorari, tornando alla campagna elettorale, parla di una «bellissima esperienza. Stare in mezzo alla gente e condividere, assieme ad essa, problemi e disagi, è stato molto costruttivo».
Che tipo di opposizione sarà in Consiglio comunale? «Potrei affidarmi alle solite frasi di circostanza che si dicono in queste occasioni. Ma per non essere scontato dico che sarà un’opposizione sui temi concreti perché il paese ha bisogno di essere rianimato e di presentarsi con un decoro che, oggi, non c’è. Inoltre, vigileremo sui tanti investimenti strombazzati dal sindaco». —
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