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Jasmine Paolini finalista al Roland Garros e n. 7 del mondo lunedì. Come minimo. Già così soltanto i suoi genitori, i suoi parenti, i suoi amici di sempre di Bagni di Lucca, del Tennis Mirafiume, possono essere più contenti di me.
Il suo torneo, la sua netta vittoria su Mirra Andreeva, dopo quella su Elena Rybakina, mi ha reso felice come…una Pasqua. Anche se nel caso di Jasmine non si tratta di una Resurrezione, ma proprio di una miracolosa apparizione nel firmamento tennistico, una stella luminosa che nessuno aveva saputo scorgere nella sua lucentezza pochissimi anni fa.
Mi fido dei miei esperti di quote quando mi dicono che chi avesse voluto scommettere su Jasmine campionessa al Roland Garros alla vigilia del torneo, avrebbe trovato mediamente quote che la pagavano 80 a 1, mentre l’ipotesi di lei finalista valeva intorno a 50 volte la posta. Ancora ieri, prima della sua nettissima vittoria sulla Andreeva, Jasmine regina del Roland Garros – quando non c’è chi non pronostichi la quarta vittoria della Swiatek – veniva pagata 17 volte quanto puntato. Per una semifinalista di un totneo era una quota certamente anomala. Ma la colpa era della Swiatek.
Quali siano le quote dei bookies per la finale ancora non so, ma certo continueranno a essere piuttosto alte, di fronte a Iga Swiatek che ha trionfato già 3 volte al Roland Garros e ha dominato tutti i suoi match tranne quello iniziale – il più avvincente dell’intero torneo – con la Osaka, 76 16 75 annullando anche un matchpoint. Dopo quel match Iga ha ceduto soltanto 14 game in 8 set. Fate voi la media dei game per set. Se non ci riuscite… è meno di due.
Contano sicuramente meno – perché troppo datati – i due successi di Iga su Jasmine, 62 61 in un torneo del 20189 a Praga quando Iga aveva 16 anni ma anche il 63 60 del primo turno dell’US Open del 2022.
Anche se a fare i più grandi progressi negli ultimi due anni è stata forse in maggior misura la Paolini, non si può dire che anche la n.1 del mondo non ne abbia fatti. Anzi, ne ha fatti tantissimi, a giudicare dal gap crescente che sembra allargarsi mese dopo mese nei confronti di tutte le altre tenniste.
Sono proprio curioso di vedere se Jasmine riuscirà a tenerle testa. Non dico nemmeno far match pari. Ma già riuscire a darle battaglia sarebbe importante.
Certo se si pensa che Iga batte, e spesso lo ha fatto con punteggi piuttosto netti, Coco Gauff n.3 del mondo in 11 duelli su 12, non credo che – con tutta la ammirazione che provo per Jasmine – ci si possa aspettare una sua vittoria.
E’ certo importante però che adesso che è n.7 del mondo Jasmine abbia consapevolezza del suo potenziale. Ha vinto queste ultime due partite dimostrando una notevole solidità mentale, perché con la Rybakina ha perso un set che poteva pensare di aver quasi vinto e ciononostante è ripartita nel terzo set come se nulla fosse accaduto. Eppure si era certo resa conto di aver commesso tre inconsueti errori gratuiti consecutivi sulle due palle game per il 5-3 e i punto successivo.
E anche nel terzo set l’aver mancato due opportunità per il 3-1 avrebbe potuto avere conseguenze negative sul suo status mentale, ma non è successo. Anzi, sebbene molto meno esperta della campionessa di Wimbledon 2022, nella fasi finali è stata lei a giocare con la più grande decisione, sempre mantenendo il pallino in mano.
Il match di semifinale poneva anch’esso problemi psicologici non semplici. Si è sempre parlato di “prova del nove” quando si trattava di dover confermare un grande risultato. La vittoria sulla Rybakina era ed è un grande risultato.
Allora da una parte quel risultato responsabilizzava Jasmine, chiamata a confermarsi e a poter essere considerata favorita contro la diciassettenne siberiana, nonostante ci avesse perso a Madrid nell’unico recentissimo confronto diretto.
Dopo di che, pur legittimamente nervosa – lo ha raccontato lei – perché in effetti l’opportunità per raggiungere una finale Slam era certamente notevole, Jasmine è partita subito bene, svolgendo a menadito quella tattica di gara che aveva studiato con Renzo Furlan: cioè giocare profondo e soprattutto inizialmente centrale per non dare angoli alla ragazzina che vive a Cannes, per poi utilizzare la sua arma migliore, il dritto incrociato, non appena la Andreeva avesse accorciato.
E così è balzata subito in vantaggio e ha chiuso il primo set con un punteggio che le ha dato un boost di fiducia. Nel secondo è filato tutto ancora più liscio, però quante ragazze avrebbero tremato un po’ al momento di chiudere la pratica per raggiungere il risultato più importante di una vita, di una carriera che fino a 2 anni fa non l’aveva mai vista piazzarsi più su del 44mo posto in classifica WTA?
Invece Jasmine non ha rallentato di un filo il suo tennis di pressione. E nell’ultimo game ha fatto i 4 punti che le servivano. Uno dopo l’altro e senza tremare.
Si dirà oggi che Rybakina, 32 errori di dritto, e Andreeva una ventina, hanno giocato maluccio, ben al di sotto del loro potenziale, ma può anche essere che Jasmine ci abbia messo del suo. Che, insomma, con il suo tennis in costante pressione, potente, intelligente, profondo – accompagnato da una grandissima agilità e mobilità nei recuperi – e anche da una capacità nel gioco sottorete di notevolissimo spessore – non ha sbagliato uno schiaffo al volo eppure alcuni li ha fatti letteralmente… esplodere da tre quarti campo, non erano per nulla facili – Jasmine ha contribuito non poco a farle giocare male. A ingenerare tensione e fallosità solo apparentemente ingiustificate.
Vabbè, intanto questo è un momento che resterà indimenticabile per lei e per il tennis italiano.
Verrà ridimensionata da Iga? E’ possibilissimo, non necessariamente probabilissimo. Ma se anche succedesse non credo che Jasmine se ne farà un problema. Ci sorriderà sopra con quel suo sorriso davvero contagioso e penserà – come tutti noi – che questo Roland Garros è stato bellissimo e che Iga Swiatek, alla sua quarta finale consecutiva a Parigi, quando è in giornata – e lo è spesso, soprattutto sulla prediletta terra rossa – può infliggere punizioni severissime un po’ a tutte le avversarie, nessuna esclusa.
Non credo che Jasmine avrà paura di dare il meglio di sé. Ci tiene a fare una bella partita e non avendo in fondo nulla da perdere contro la indiscussa n.1 del mondo, credo che la farà, anche se il risultato potrebbe ugualmente essere severo.
Ne riparliamo sabato sera. Intanto oggi soffriremo tutti con Jannik Sinner, perché il suo nono duello nel circuito maggiore ATP, con Carlitos Alcaraz non potrà essere una passeggiata. Questo è poco ma sicuro.
Ma un’altra finale con un italiano protagonista, dopo quella del doppio maschile dei bravissimi Vavassori e Bolelli e quella che io considero molto probabile di Errani e Paolini, favorite oggi alle 13,30 con Ruse e Kostiuk, è – se non probabilissima – certamente una ipotesi da non escludere. Quasi tutti gli addetti ai lavori, anche per non sbilanciarsi, dicono 50 e 50. Io penso Alcaraz a 51 e Sinner a 49, ma ovviamente spero che sia il contrario. Per concludere: la vittoria di Jasmine su Iga Swiatek dovrebbe considerarsi un vero miracolo. Dopo che almeno mezzo miracolo lo ha già fatto raggiungendo la finale. La vittoria di Sinner su Alcaraz invece non sarebbe certamente un miracolo. Anche se mi sembrerebbe più raggiungibile sul cemento, e certamente indoor, che non sulla terra battuta. Che credo debba considerarsi più adatta alle caratteristiche dello spagnolo.
Zverev è in vantaggio nei confronti diretti sia con Alcaraz (5-4) sia con Sinner (4-1), e Ruud ha fatto più finali al Roland Garros di Alcaraz e Sinner messi insieme.
Quindi sostenere che quella fra Sinner e Alcaraz sia una finale anticipata è un azzardo, anche se tutti gli addetti ai lavori si sbilanciano nel considerare l’altoatesino e lo spagnolo come i più legittimi eredi dei Fab 4.
Sinner sarà n.1 del mondo lunedì, ma se fosse Alcaraz a vincere questo Roland Garros e conquistasse così il suo terzo Slam – un US Open, un Wimbledon e un Roland Garros, i tre Slam di maggior prestigio – agli occhi dell’opinione pubblica non sembrerebbe lui il vero n.1 del mondo, più che Jannik Sinner che dei 4 Slam ha vinto quello meno prestigioso?
UBICONTEST – Roland Garros day 13: Sinner raggiungerà Paolini? L’ora di Zverev è giunta? Indovinalo con Ubitennis