foto da Quotidiani locali
MONFALCONE. Si fa presto a dire «lotta dura, senza paura» all’appalto, ma il Comune esternalizza? E in che misura? Alla risposta affermativa, il gruppo consiliare della Sinistra non si è però fermato. È andato infatti a verificare quanto l’ente ricorre al lavoro somministrato. E guardando in «casa nostra» ha scoperto che infine l’amministrazione ha «più dipendenti in appalto che diretti». «Per forza – ribatte la sindaca Anna Cisint, tirata per la giacca –: quando c’erano loro, la città era chiusa, si faceva mezza mostra e c’era la metà delle strutture culturali e museali operative. Quasi quasi all’opposizione spiace che vi sia gente al lavoro».
In centrosinistra non si scompone e attacca: «Si parla tanto di cosa accade in Fincantieri – esordisce la capogruppo Cristiana Morsolin, già sfidante di Cisint alle amministrative 2022 –, ma in Comune? Noi siamo andati a cercare i dati e alla fine questi si sono rivelati molto interessanti». La pianta organica, al civico 8 di piazza della Repubblica, annovera «299 dipendenti e 18 posti non coperti». Mentre i lavoratori impiegati nell’appalto dei servizi erogati dal Comune «sono 321, più dei diretti». Ma prima dell’era Cisint I e II, com’era la situazione? «Sicuramente c’erano anche nelle giunte precedenti dei lavoratori e lavoratrici esterni – replica la consigliera Morsolin –, ma il numero è senz’altro aumentato negli anni seguenti. Quasi un controsenso che chi della lotta all’appalto in Fincantieri ha fatto una bandiera abbia contribuito al loro lievitare proprio in questi anni. La normativa, da quando governa il centrodestra, ha subito infatti modifiche e non vigono più il patto di stabilità che prima imponeva all’ente il ricorso all’appalto né il blocco del turnover».
«Tra l’altro – rincara – sappiamo che l’uso sistematico dell’appalto nei servizi non è un parametro di salute delle aziende, come hanno evidenziato le critiche mosse dall’esecutivo a Isa ambiente, accusata di far troppo ricorso a tale strumento». E quindi arriva la seconda stoccata: «Chi a parole si fa paladina dei diritti dei lavoratori dovrebbe andare a pensare, in concreto, a una reinternalizzazione di alcuni servizi, come quelli per il raddoppio della casa albergo: qui gli occupati sono cresciuti, ma pure l’appalto». Per altre prestazioni, vedi quelle erogate dal sistema bibliotecario o culturale, s’è «continuato con le esternalizzazioni»: qui ci sono «19 indiretti», riferisce sempre Morsolin, «all’ospizio comunale 130, compresa l’attività dei pasti a domicilio» e nei trasporti scolastici «17». Tutte attività un tempo svolte direttamente dall’ente. «Oggi ci sono le condizioni economiche e legislative per invertire la rotta e assumere: ci aspettiamo che chi sta facendo campagna elettorale contro il velo integrale si ricordi anche dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici», termina la consigliera, suggerendo pertanto a Cisint di «dare il buon esempio».
«I numeri citati risultano per l’80% assorbiti dagli occupati alla casa di riposo – ribatte la sindaca –: sono le norme a dire che ci deve essere una determinata proporzione tra ospiti e persone cui sono affidati e purtroppo, trattandosi di mansioni delicate e usuranti, le malattie accadono. Di qui la necessità di avere tutto il personale necessario a erogare standard di qualità. Ricordo che siamo tra i pochi Comuni in regione a gestire un ospizio e che nel frattempo la Casa albergo è raddoppiata: ne abbiamo mantenuto la regia con quattro amministrativi dedicati, tra cui una posizione organizzativa, e due infermiere internalizzate che si occupano anche di verificare la corrispondenza dei pasti ai termini contrattuali e del controllo sulle condotte e assistenza fornite». «La giunta Altran – conclude – aveva lasciato un corpo dei vigili di 20 unità, quando adesso ve ne sono attivi 30 da parametro, cioè uno ogni mille residenti, e una dotazione organica ai minimi termini. Noi abbiamo ampliato l’orario della biblioteca e messo in rete nuove strutture museali: i contratti dei dipendenti pubblici non riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze di turisti e cittadini e per questo utilizziamo e aiutiamo professionalmente a crescere tanti giovani. Alla Sinistra forse spiace? È contro il lavoro? ».