GORIZIA. Vendesi palazzo sulle sponde dell’Isonzo. È in condizioni pessime ma la posizione è invidiabile. Nonostante la vista sul fiume, l’architettura importante e le potenzialità, anche questa struttura è parte integrante dei tanti siti di pertinenza pubblica che rimangono in stato di abbandono sul suolo cittadino.
Parliamo dell’edificio ex Forestale (che, nella storia recente, fu anche sede temporanea e abusiva del Centro sociale clandestino) che si trova al civico 1 di via Ponte del Torrione. La Regione ha deciso di alienarlo. Ne parliamo oggi perché le offerte d’acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le 12 del 3 giugno prossimo. Non saranno prese in considerazione offerte tardive.
Tutti i dettagli dell’operazione e le modalità per concorrere sono disponibili sul sito web della Regione. Si tratta di due fabbricati, con annessa area pertinenziale, lungo le sponde del fiume Isonzo. I fabbricati, dal 2007, risultano essere inutilizzati. Si presentano - come spiega la Regione nella scheda relativa - «in pessime condizioni e necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, oltre che di restauro conservativo». L’edificio principale risale agli anni ’30 e lo scantinato è un unico e ampio locale, a pietra nuda, utilizzato come cantina. Il pianoterra, che si trova al livello di via Ponte del Torrione, e il primo piano erano in parte utilizzati come abitazione e, in parte, come uffici. Di pertinenza ci sono terreni attigui ai fabbricati per circa 1.100 metri quadrati. Per il bene è stata rilasciata la dichiarazione di «insussistenza dell’interesse culturale» da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia.
Il prezzo assunto a base d’asta corrisponde al valore di stima del bene oggetto di alienazione, secondo quanto previsto dall’articolo 3 della legge 783 del 24 dicembre 1908 (avete letto bene). È fissato in 131.594 euro, tasse e oneri di compravendita esclusi, secondo il valore della perizia di stima effettuata dal competente organo tecnico regionale. L’apertura delle buste amministrative si svolgerà il 6 giugno alle 10. In caso di offerte pari, o che si discostino l’una dall’altra in misura percentuale non superiore al 2% rispetto al prezzo più alto offerto, si procederà all’esperimento della procedura di offerta migliorativa: il rilancio avrà come base l’offerta più alta all’interno dell’intervallo.
Idee non sono mai mancate per un riutilizzo (e una valorizzazione decisa e definitiva) di quello stabile. Si è parlato, negli anni, di realizzare lì il museo dell’Isonzo con i fondi del GectGo. Poi, la proposta era di riconvertire la palazzina in una struttura ricettiva di carattere turistico, da finanziare con capitali privati attraverso la realizzazione di un project financing. C’è chi avrebbe voluto vedere in quegli spazi un’enoteca mentre rimane sempre affollato il partito di coloro che vorrebbero la realizzazione di nuove sale espositive dedicata alla Grande Guerra. E chi ne ha più ne metta.
Nonostante i ripetuti tentativi, il recupero del sito ha sempre dovuto fare i conti con l’assenza di finanziamenti. Ora sembra potersi aprire un nuovo capitolo. Dal momento che il fabbricato di via Ponte del Torrione è in evidente stato di degrado, ha bisogno di un rilevante intervento edilizio prima di poter essere riutilizzati. A seconda di ciò che verrà realizzato per il recupero potrebbero esser necessari dai 4 ai 5 milioni di euro. Non resta che sperare che qualcuno colga le potenzialità del sito e si faccia avanti sfruttando e aderendo a questo avviso di asta pubblica. L’amministrazione comunale non ha competenza e ha, quindi, tutta la partita viene gestita dal legittimo proprietario, ovverosia la Regione. Ora, data la natura dell’immobile, il suo stato di fatto e la sua destinazione, e dato che lo stabile non riveste alcun interesse per l’amministrazione regionale, la Giunta Fedriga ha dato disco verde all’alienazione attraverso una procedura pubblica con offerte a rialzo rispetto alla base d’asta. —
