L’associazione pendolari: Milano vuole chiudere la stazione ma i viaggiatori devono poter arrivare alla metropolitana M2
VIGEVANO. «La dismissione di Porta Genova? La vuole solo il Comune di Milano». Sbotta Franco Aggio, leader dell’associazione tra pendolari Mi.Mo.Al, dopo un incontro tecnico con la direzione trasporti di Regione Lombardia. L’argomento non fa dormire sonni tranquilli ai viaggiatori di Vigevano e Lomellina: tra settembre e ottobre verrà aperta la metropolitana M4 a San Cristoforo e crescono i timori per la vendita dell’ultimo scalo cittadino che non è stato toccato di recente. «Posso confermare che Porta Genova resterà in funzione almeno sino a settembre 2025 – prosegue Aggio –. Non avrebbe senso limitare i treni a San Cristoforo, quando Regione, Trenord e Rfi concordano sul farli arrivare sino a Rogoredo. Devono essere completati i lavori sulla cintura ferroviaria Sud a Porta Romana e verranno eseguiti quest’estate e la prossima».
L’area di Porta Genova fa gola perché è centrale e a metà fra due zone di pregio: via Tortona e il distretto della moda e i Navigli. «Per il Comune di Milano con l’apertura di San Cristoforo si potrebbe contestualmente dismettere Porta Genova – ribadisce Aggio –. Tutti gli attori al tavolo tecnico hanno invece concordato la necessità di garantire ai pendolari di poter arrivare anche sulla metropolitana M2 direttamente fino a quando i treni da San Cristoforo potranno definitivamente percorrere la cintura Sud fino a Rogoredo». Questa stazione è importante perché permette l’interscambio con l’alta velocità dei Frecciarossa e di Italo. I treni da Alessandria e Mortara si attesterebbero su alcuni binari tronchi che sono stati realizzati apposta per i treni suburbani e che sono poco utilizzati. «Per collegare la Lomellina con Rogoredo presenteremo però subito una richiesta – conclude Aggio – per un treno che partirà a Mortara alle 5 e che permetterà di prendere i primi treni veloci a Rogoredo». —
