Si trova a Lignano Riviera il primo esemplare di orchidea Ophtys Bertolonii Bertolonii rinvenuta in Friuli Venezia Giulia.
Una scoperta del tutto accidentale, da parte dell’associazione Foce del Tagliamento, presieduta da Giosuè Cuccurullo, che arriva a un anno dalla rivelazione della presenza del Giglio di mare, un’altra pianta rara ritrovata in regione per la prima volta, cresciuta spontaneamente sulle dune della Getur.
«L’orchidea che abbiamo trovato – spiega Cuccurullo – appartiene a una specie abbastanza rara nel nord est che si suddivide ulteriormente in due sottofamiglie: la Bertolonii Benacensis, che è presente in regione in rari esemplari, e la Bertolonii Bertolonii, che è abbastanza diffusa in altre zone d’Italia ma non esiste nel nord est.
Questa è la prima osservazione in regione. Come ci sia arrivata – continua il presidente – non lo sappiamo, potrebbe essere stata una pianta portata dalla Toscana o forse dalla Croazia via barca, sotto le scarpe di qualcuno che ha raggiunto Lignano.
Un’altra cosa che non sappiamo è quando sia arrivata, perché il ritrovamento è frutto di pura casualità. Uno sfalcio rimandato, in un’area che solitamente viene tenuta a prato inglese, ha permesso il ritrovamento. Potrebbe essere nata quest’anno o essere presente nel territorio ormai da tempo, ma periodicamente sfalciata».
La specie cresce spesso nelle aree prative marittime e viene descritta come molto efficace nell’attrarre gli imenotteri, che sono necessari alla sua riproduzione per impollinazione entomofila.
Il suo nome è un omaggio al medico e botanico bolognese Antonio Bortoloni, vissuto tra il 1775 e il 1869. La pianta può essere alta dai 15 ai 25 centimetri e mediamente ha dai 2 agli 8 fiori. Il labello è a forma di sella, peloso, con uno specchio apicale glabro, lucido e violaceo a cui si deve il nome comune di “fior di specchio”.
«Questo speciale ritrovamento nell’area vicina al parco zoo – spiega ancora Cuccurullo – riporta all’attenzione un argomento sul quale stiamo da tempo cercando di attirare l’attenzione proprio per tutelare i tesori che si possono ritrovare nella biodiversità. Ci sono aree, anche tra quelle che oggetto di concessioni demaniali, che sono molto ricche.
La nostra associazione vorrebbe proteggere e tutelare la biodiversità rappresentata proprio dalle orchidee. Ci sono davvero moltissime specie, almeno una decina delle quali sono delle rarità.
Per tutelarle – prosegue – l’unica azione che possiamo mettere in campo è quella di creare un’area con uno sfalcio controllato, ovvero sottoposta a uno sfalcio a fine fioritura e uno magari invernale. In questo modo, preserveremmo la biodiversità dei fiori e degli impollinatori.
Il Comune, su nostra richiesta, ha già inserito nella variante generale al prgc la possibilità di creare delle oasi dedicate alla biodiversità e questa la avevamo indicata fin dall’inizio come una zona da tutelare.
Abbiamo già intavolato un confronto con i concessionari – conclude il presidente dell’associazione – per mettere in sicurezza le aree: verrebbero indicate con appositi cartelli che abbiamo già preparato e che spiegano come si tratti di aree speciali per la tutela della biodiversità e degli impollinatori. Inizieremo da Pineta».