Sergio Berlato, europarlamentare di FdI, definisca il suo profilo politico con cinque parole.
«Esperienza, coerenza, determinazione, competenza, coraggio».
Perché ha scelto di candidarsi in Europa?
«Per continuare a rappresentare l’Italia nelle istituzioni comunitarie. Spero che tutti i miei colleghi capiscano finalmente che in Europa non si va solo per rappresentare un partito o una piccola area geografica, in Europa si va per rappresentare l’Italia e per difendere gli interessi nazionali. In Europa si va da protagonisti per incidere sulle scelte comunitarie che poi ricadranno sulle teste dei quasi 500 milioni di cittadini europei. I dati ufficiali di questa legislatura dimostrano che io ho il 99,68% delle presenze e delle votazioni in Parlamento europeo, a dimostrazione di quanto importante sia essere presenti nelle istituzioni comunitarie per fare contare di più l’Italia nello scenario internazionale».
Quale apporto pensa possa dare il suo partito al Parlamento Europeo?
«Fratelli d’Italia porterà al Parlamento europeo una rappresentanza di non meno di 30 parlamentari europei. Il nostro obiettivo è quello di formare una maggioranza di centrodestra sia al Parlamento che alla Commissione europea. Molte sono le decisioni che sono state prese dalla maggioranza di centrosinistra che attualmente governa l’Europa, decisioni che noi di FdI non abbiamo condiviso ma che ci impegniamo a cambiare con la prossima legislatura».
Indichi un tema che le sta a cuore e spieghi come intende portarlo avanti.
«Tra i miei obiettivi c’è quello di garantire a tutti i cittadini una corretta informazione per permettere di fare scelte liberi e consapevoli. In Europa continueremo a combattere perché si capisca che le imprese europee devono essere messe nelle condizioni di poter competere ad armi pari contro gli altri imprenditori che arrivano con i loro prodotti da ogni parte del mondo senza rispettare le regole che vengono imposte dalle istituzioni comunitarie ai nostri imprenditori. Dobbiamo combattere la concorrenza sleale che penalizza i nostri».
Indichi un tema che invece cercherà di contrastare da Bruxelles.
«Abbiamo espresso la nostra posizione critica nei confronti del Green Deal, delle case green, dell’eliminazione dei motori endotermici a benzina o diesel, del ritorno alla natura che obbliga i nostri imprenditori agricoli ad abbandonare parte del loro territorio produttivo. Se gli elettori europei lo vorranno modificheremo l’impostazione ideologica che ha pervaso il Parlamento nella passata legislatura, modificando radicalmente o annullando quanto è stato deciso con il nostro voto contrario».