La polemica del redditometro raggiunge il Friuli Venezia Giulia con l’arrivo a Codroipo, per un incontro incentrato sulla nuova riforma fiscale e promosso da Bcc Pordenonese e Monsile, del viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
Arrivando a un incontro sulla riforma fiscale, in corso alle Cantine Rauscedo di Codroipo, Leo ha spiegato come in questi giorni «sono usciti titoli di stampa che non corrispondono» alla misura del governo. «Visto che c'è stato un intervento del Garante della privacy, un intervento dell'Istat», ha aggiunto, si è stabilito «di ridisegnare un pò tutto il sistema per colpire i grandi evasori, coloro i quali non pagano le tasse ma hanno macchine di grande cilindrata, yacht e via dicendo. Questo è l'obiettivo di questo provvedimento su cui giustamente la presidente del Consiglio ha detto facciamo un punto ulteriore per rafforzare questi aspetti e questo abbiamo fatto. Per il momento abbiamo sospeso il provvedimento e poi se ne parlerà più avanti».
«Lo strumento va a tutela del contribuente - ha ribadito Leo - e colpirà i grandi evasori. Il presidente ha detto »rivediamo«: vediamolo, se ci sono da fare affinamenti li facciamo. Io sono convinto che lo si vedrà e se bisogna fare delle correzioni normative le si faranno».
«Questo governo non ha mai abbassato la guardia sulla lotta all'evasione. Vogliamo dare una mano al contribuente, vogliamo fare in modo che non si senta vessato», ha poi aggiunto il viceministro.
Riferendosi poi al decreto al vaglio del governo, noto come redditometro, Leo ha ribadito che redditometro «è un termine da bandire dal nostro vocabolario», «si chiamerà accertamento sintetico 2.0». A margine ha poi chiarito che per il decreto «non c'è un nome già definito»: «lo rimetto ai comunicatori: chi ha comunicato prima redditometro ora si scervellasse per trovare un altro nome». «Il fisco - ha poi precisato il vice ministro - non è di destra o sinistra, è del Paese». «Non bisognerebbe dividersi su queste cose: stiamo parlando di temi che riguardano gli italiani, non questa o quella parte politica. Gli italiani hanno bisogno di un fisco semplice, certo, di abbassare la pressione fiscale».
Una riflessione infine sui passi avanti fatti dal governo per la riforma fiscale, passi che «non si sono mai visti da 50 anni a questa parte». Sulla riforma fiscale il lavoro del governo «è enorme: abbiamo già portato in approvazione 9 decreti legislativi. È una riforma molto ben strutturata, ce ne sono altri 4 in corso. Penso poi che porteremo, per l'esame nei prossimi consigli dei ministri, 8 testi unici di tutto il sistema tributario. Quindi - ha concluso - stiamo facendo un lavoro molto impegnativo, su cui il governo si sta interessando con particolare attenzione».
Ma in regione quali sono i dati? «Il Friuli Venezia Giulia è una realtà virtuosa per quanto riguarda il rispetto delle regole e della legalità e questo vale anche dal punto di vista fiscale. Statistiche sia di natura governativa sia di enti indipendenti dimostrano che il livello di evasione in questo territorio è sicuramente inferiore ad altri parti d'Italia. Ma la guardia non si abbassa perché le irregolarità comunque ci sono».
A spiegare la situazione è il comandante regionale della Guardia di finanza del Fvg, generale Giovanni Avitabile. «Noi interveniamo su tutti i fronti - ha precisato Avitabile - siamo molto attenti a cercare di individuare le frodi, i grandi casi di evasioni, le forme di sfruttamento del lavoro nero, quei fenomeni che fanno male al tessuto economico legale e fanno ancora più male a un tessuto economico così vivo come quello del Friuli».
Riferendosi poi in particolare ai bonus edilizi, il comandante ha ricordato che le Fiamme gialle hanno «fatto diversi servizi» in merito, dai quali è emerso che «le truffe, per quanto in parte localizzate sul territorio, avevano riflessi principalmente al di fuori della regione. Questo significa che in regione» il fenomeno «non ha attecchito in maniera così rilevante come invece è accaduto in altre parti d'Italia».