I ragazzi rivitalizzano via Antonio da Mestre, la strada pedonale che da via Circonvallazione, costeggia l’ex Umberto I e arriva fino a piazzale Candiani. Come ogni anno il laboratorio climatico Pandora ha organizzato la giornata dell'arte insieme al Coordinamento che quest'anno ha preso il nome di RestArt - Make Art not War.
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«Tantissime persone oggi sono passate», spiegano i giovani che da anni occupano l’ex Cup, riempiendolo di iniziative. «I pannelli che circondano il più grande buco nero di Mestre, l'ex Umberto I, sono stati ridipinti da numerosi writers che hanno ridato colore alla via, dal parcheggio fino al parchetto».
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La richiesta di “Cessate il fuoco” ha riecheggiato anche in via Antonio da Mestre tra musica, esposizioni, laboratori, banchetti, sport. «Sappiamo che non sarà questa giornata a fare finire il genocidio in Palestina, ma vogliamo, anche tramite giornate come questa, smettere di normalizzare questa logica di guerra, corsa agli armamenti e finanziamenti ai conflitti che il nostro paese continua a portare avanti. Non sarà una festa a cambiare il mondo, ma bisogna partire dal costruire comunità resistenti, dal creare momenti di socialità che sempre di più vengono a mancare nella nostra città e nelle nostre scuole», dicono ragazzi e ragazze del laboratorio mestrino che hanno anche fatto informazione sulla manifestazione del 1 giugno dei comitati contro l’inceneritore di Fusina.
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