È il giorno del rientro in Italia di Chico Forti. Il 65enne trentino, rilasciato nei giorni scorsi dal carcere della Florida dopo una lunga detenzione, è partito da Miami a bordo di un Falcon 2000 dell’Aeronautica italiana che atterrerà in tarda mattinata nell’aeroporto militare di Pratica di Mare. Secondo quanto riferisce l’Ansa, Forti sarà poi portato nel carcere di Verona, in attesa di espletare le successive procedure.
Forti, imprenditore ed ex campione di windsurf, è stato condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. Il primo marzo scorso da Washington la premier Giorgia Meloni aveva annunciato la firma dell’autorizzazione al trasferimento in Italia. Il suo rilascio è arrivato però dopo l’udienza in cui Forti ha siglato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d’Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense.
Il trasferimento negli Usa e la condanna – Enrico Forti, detto Chico, oggi ha 65 anni. È stato un campione di windsurf, produttore tv, uomo d’affari e organizzatore di eventi. Si trasferisce all’inizio degli anni ’90 negli Stati Uniti, dove conosce la moglie Heather Crane, madre dei suoi tre figli. Nel 2000 però viene condannato all’ergastolo dal tribunale della Florida per l’omicidio dell’australiano Dale Pike, il cui cadavere viene ritrovato il 15 febbraio del 1998 su una spiaggia in Miami. La vittima è figlio di Anthony Pike, dal quale Forti sta acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza. Forti viene accusato di essere parte di un felony murder, un omicidio commesso durante l’esecuzione di altro crimine: il movente secondo l’accusa, sarebbe da ricondursi a una truffa di Forti ai danni di Anthony Pike.
L’omicidio – Anthony “Dale” Pike è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Pike era volato nella città della Florida per discutere una proposta di accordo tra Forti e suo padre che aveva accettato di vendergli un resort a Ibiza, diventato famoso durante gli anni ’80, quando il cantante dei Queen Freddie Mercury festeggiò lì il suo quarantunesimo compleanno. Secondo l’accusa Tony Pike soffriva di demenza e Forti avrebbe tentato di raggirarlo. Messo alle strette, Forti ammise di aver prelevato Pike all’aeroporto ma ha sempre negato di avergli sparato, affermando di averlo lasciato in un ristorante. Una prova chiave utilizzata per collegare Forti all’omicidio è stata la sabbia trovata nella sua macchina, una sabbia tipica della spiaggia dove è stato trovato il corpo.
La battaglia per il rientro in Italia – Chico Forti da sempre dichiara di essere vittima di un errore giudiziario. Era da molti anni che vari governi si prodigavano per far tornare Forti in Italia a scontare l’ergastolo. Sul suo caso hanno acceso i riflettori diverse trasmissioni televisive, tra cui Le Iene. E la sua battaglia per tornare in Italia diventa insieme mediatica, politica e diplomatica. I principali sponsor politici diventano Luigi Di Maio, Matteo Salvini e la stessa Meloni. Alla fine del 2020 l’allora ministro degli Esteri Di Maio annuncia che il governatore della Florida Ron DeSantis ha accolto con riserva l’istanza di Chico Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla Cedu. Ma lo stesso governatore poi interrompe la procedura per il trasferimento e l’uomo rimane in carcere in Florida. I pubblici ministeri di Miami-Dade si erano opposti al trasferimento chiedendo garanzie che il detenuto scontasse davvero la sua condanna, senza riduzioni.
L'articolo Chico Forti oggi rientra in Italia: atterraggio a Roma, poi sarà portato nel carcere di Verona proviene da Il Fatto Quotidiano.