In vita sua aveva attraversato quella strada migliaia di volte. Poche centinaia di metri da casa allo stop, per immettersi poi sulla provinciale.
Lo ha fatto anche lunedì, l’82enne Gianfranco Savani, per l’ultima volta.
Immettendosi su via Mortegliano l’uomo è finito contro un pullman di linea che stava passando proprio in quel momento.
La sua auto è stata scaraventata a bordo strada. Per lui non c’è stato nulla da fare. All’arrivo sul posto i sanitari del 118 non hanno che potuto constatarne il decesso.
L’uomo, molto conosciuto nel paese con il campanile più alto d’Italia, dove per una vita ha guidato l’impresa di pitture e sollevamento che da lui prende il nome, lascia la moglie Franca e i tre figli Costantino, Dimitri e Anastasia.
Erano circa le 18 di ieri quando l’82enne è uscito di casa a bordo della sua T-Cross. Ha coperto i pochi metri di distanza che separano la sua abitazione, in via Sant’Antonio, dall’incrocio con la strada provinciale.
Arrivato allo stop, stando a quanto riferito dai testimoni presenti sul luogo dell’incidente al momento dell’impatto, l’82enne non si sarebbe fermato finendo contro il pullman di linea diretto verso Chiasiellis.
A bordo del mezzo pubblico c’erano al momento dell’impatto una 15ina di persone, fortunatamente tutte illese al pari dell’autista. Savani è invece morto sul colpo.
Come detto, arrivati a Lavariano i sanitari del 118 non hanno potuto altro che constatare la morte dell’uomo, che a giugno avrebbe compiuto 83 anni.
«Era ancora in gamba – ha detto di lui il figlio Costantino –, aveva da poco rinnovato la patente e veniva ancora ogni giorno in ufficio». Attorno a lui e ai fratelli, sul luogo dell’incidente, si è stretto il quartiere, un via vai di persone incredule e affrante per l’accaduto.
Con loro anche il sindaco di Mortegliano, Roberto Zuliani, che appresa la notizia dell’incidente ieri si è subito precipitato sul posto.
Savani era conosciutissimo in paese. Aveva aperto la sua impresa nel 1975, dopo aver fatto esperienza all’estero, da emigrante. «Era ancora molto presente, si era deciso a cedermi le redini dell’azienda, in qualità di legale rappresentante, appena lo scorso mese di settembre, ma la maggioranza era ancora in mano sua» ha raccontato ieri il figlio Costantino.
A dire quanto Savani fosse attivo, a quasi 83 anni. Difficile restituire a tutto tondo la sua figura, come detto particolarmente amata e conosciuta a Lavariano e dintorni. Anche grazie alla sua filantropia, in particolare verso il mondo dello sport.
«Negli anni – ha proseguito ieri Costantino – aveva sponsorizzato il calcio, la pallavolo, la bicicletta». Ed era stato sempre un grandissimo sostenitore della banda Giuseppe Verdi, dove aveva fatto militare tutti e tre i suoi ragazzi.
Ingenti le forze dell’ordine intervenute. A partire dal nucleo radiomobile dei Carabinieri di Latisana, supportato dai colleghi delle stazioni di Mortegliano e San Giorgio di Nogaro. I vigili del fuoco di Udine hanno provveduto alla messa in sicurezza dei mezzi.