Ancora un’aggressione in centro che coinvolge minorenni. Stavolta, però, le protagoniste sono alcune ragazzine a testimonianza di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede a Treviso. Bullismo declinato al femminile. I campanelli d’allarme negli ultimi mesi hanno suonato sempre più forte verso questa direzione. Sempre più ragazzine coinvolte in risse o piccole rapine. La conferma è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì quando le pattuglie della squadra volante sono intervenute in via Castelmenardo, in pieno centro a Treviso, dopo aver ricevuto dalla centrale operativa l’allarme di una probabile aggressione. Vittima una quindicenne che è stata aggredita da due ragazzine di 16 e 17 anni che le avevano strappato di mano una borsetta. Non è stato facile convincerle a salire nella volante per essere portate in questura e denunciate. Il tutto davanti a numerosi ragazzini e passanti, alcuni dei quali hanno filmato la “sceneggiata” delle due bulle.
Il fatto è successo poco dopo le 18. È a quell’ora che una coppia di ragazzine italiane, di seconda generazione, mentre passeggiano per via Castelmenardo si avvicinano a una giovane. Le chiedono una sigaretta. La ragazzina apre la sua borsa ed estrae un pacchetto, offredone una a testa. Ma quella è soltanto una scusa. Le due ragazze mostrano subito il loro vero volto. Le strappano di mano la borsetta e iniziano a frugare per vedere se possono portare via qualcosa. La quindicenne cerca di riprendersela ma viene aggredita con pugni e graffi. La scena viene vista da numerosi giovani e passanti. Qualcuno chiama la polizia. Pochi minuti e sul posto arriva una pattuglia, raggiunta poi da una seconda pochi minuti più tardi. A quel punto inizia la seconda parte dello show. Perché le ragazzine di salire nella pattuglie per essere portate in questura non ne hanno alcuna voglia e prima di “arrendersi” passano diversi minuti. Una volta raggiunta la questura le due bulle vengono fotosegnalate e denunciate alla procura dei minorenni di Venezia per rapina.
L’aggressione di via Castelmenardo ricorda un episodio analogo che ha visto, alcuni mesi fa, come protagonista un gruppo di ragazzine coinvolte in una rissa culminata nella rapina di un cellulare. Del caso si occupò la polizia il cui tempestivo intervento permise di risolvere subito il caso con la restituzione del telefonino alla proprietaria. Ben più grave l’episodio di qualche giorno prima quando un 17enne di Casale sul Sile, che aveva negato una sigaretta a un giovane di colore poco più grande di lui, era stato accoltellato a una mano nella galleria che collega via Roma alla stazione delle corriere.
Infine, proprio pochi giorni fa la polizia ha arrestato un diciassettenne a capo di una baby gang che terrorizzava il centro di Treviso e che aveva messo a segno quattro rapine nell’arco di 30 minuti. Le loro vittime erano studenti, tra i 15 e i 18 anni, e il modus operandi, sempre lo stesso: si avvicinavano all’obiettivo, scelto a caso tra la folla studentesca nei pressi della stazione delle corriere Mom, lo minacciavano di fargli del male con un coltello e lo costringevano a consegnargli soldi o catenine d’oro.
