Da Roma, il nostro inviato
N. Borges b. [Q] F. Passaro 4-6 7-6(8) 7-6(4)
Finzioni, scriveva Jorge Luis Borges. Illusioni, per Francesco Passaro, poi smontate da Nuno Borges. Numero 53 del mondo, dopo il primo ottavo Slam in quel di Melbourne, conquista anche il primo ottavo 1000 agli Internazionali d’Italia. Terzo portoghese della storia a riuscirci dopo Gil e Joao Sousa, primo però a Roma, e per di più contro un italiano. Una partita dai tanti volti, dove il perugino è anche arrivato a match point nel tie-break del secondo. Purtroppo l’esperienza di Nuno, che avrà un nuovo best ranking ad almeno n.45, ha avuto la meglio per il disappunto anche di un Grandstand molto caloroso, fiaccato da una conclusione non all’altezza con un doppio fallo.
Passaro sembra reggere lo scambio inizialmente ma, vuoi anche per un po’ di tensione, appena Borges alza un po’ il ritmo sembra andare in sofferenza, soprattutto quando il portoghese può sparare con il dritto. E così, in un terzo game dove c’è un buon contributo da parte del perugino che spesso rimane corto con i colpi, arriva il break per il n.53 al mondo. Sono troppi gli errori di Francesco in questo inizio, con il servizio che dà meno di quanto servirebbe e un dritto ancora troppo ballerino per tenere botta alla regolarità del portoghese. Con coraggio però, e anche apportando molte variazioni al gioco, dall’andare a rete fino alle palle corte, riesce ad annullare tre palle del doppio break in un rischioso quinto game. E questo modo di giocare molto propositivo, insieme al peso delle occasioni smarrite, carica di pressione Borges, che inizia a sbagliare e a subire l’iniziativa di un Passaro che cresce andando avanti e riprende lo svantaggio. E così, prendendo sempre più coraggio e riuscendo a far sbagliare anche Borges alla lunga, recupera sulla diagonale di dritto conquistando il primo parziale.
Ancora una volta è il portoghese ad iniziare meglio, molto aggressivo e con i numeri in risposta di inizio primo parziale, dunque meno errori e più qualità e profondità. Arriva così a due palle break, cozzando però con un Passaro che riesce ad alzare il livello sui punti più caldi così da rimanere in vantaggio riscaldando anche un pubblico molto partecipe e bravo a sentire quando è il momento di spingere un perugino in stato quasi di grazia con l’andare avanti del match. Si giunge infine a un più che giusto tie-break, dove è il portoghese a partire forte e portarsi subito sul 3-0. Ma anche nei momenti in cui il tennis rallenta un po’ il cuore e la voglia sopperiscono. Arriverà addirittura a match point Passaro, ma l’esperienza e la qualità superiori di Borges lo rispediscono indietro e così con calma, giocando in maniera consistente, riesce a rimanere attaccato all’incontro e alla fine, sfondando soprattutto con il dritto, forza il set decisivo.
Il parziale finale si sviluppa su binari molto simili ai precedenti. Tante botte da fondo, con l’azzurro che prova un po’ di più a variare, cercando anche palle corte che a volte riescono a volte meno. In ogni caso l’aggressività paga, dato che è lui ad avere per primo palla break, nel terzo gioco. Per sua sfortuna Borges chiede e ottiene il massimo dal servizio, oltre a riuscire a sbagliare sempre meno, così da mantenere l’equilibrio. E, ancora una volta, si arriva quindi al tie-break decisivo, per il terzo match su tre dopo i trionfi dei giorni scorsi. Ma stavolta le cose vanno in una direzione decisamente diversa, e più sfortunata. Ancora una volta i due camminano quasi appaiati, ma sul finale cede di schianto Passaro, che si consegna con un doppio fallo a un Borges che fino alla fine tiene alto il ritmo e mette pressione, avanzando meritatamente contro uno tra Alexander Zverev e Luciano Darderi.