Nei giorni feriali, fino al giovedì, in coda fuori da Molo IV ci sono soprattutto lavoratori, alla disperata ricerca di un parcheggio per lasciare l’auto e recarsi in ufficio. Il sabato e la domenica è il turno dei pullman di turisti – alcuni provenienti dal Bivio di Miramare – che creano ingorghi nella bretella che da largo Santos corre verso lo stesso Molo IV, collezionando multe e imprecazioni di automobilisti. Nel mezzo c’è il venerdì che, complice il sole di maggio, allunga il weekend e manda in tilt il traffico cittadino, sommando al flusso di dipendenti e colletti bianchi quello di comitive e tour organizzati. Il risultato è che, a ridosso del fine settimana, trovare parcheggio in centro a Trieste è un’impresa. E anche la zona attorno alla stazione all’ora di punta diventa un delirio, tra infrazioni e posteggi impropri.
Il primo tentativo di parcheggio è in Molo IV. Mettendo in moto l’auto, in tarda mattinata, e percorse tutte le Rive, si è costretti a fermarsi davanti al tabellone del park, con due spie rosse accese e la scritta “completo”: ieri, attorno a mezzogiorno, tutti e 485 gli stalli gestiti dalla Ttp erano occupati, con decine di auto ferme alla sbarra e costrette alla ritirata.
Fare retromarcia e tentare la fortuna in centro è da escludersi: i 570 posti a rotazione tra Lanterna e Capitaneria sono i primi ad andare a ruba, mentre all’ora di pranzo il traffico in via del Teatro Romano è paralizzato da una colonna di targhe slovene e austriache in attesa che si liberi uno dei 312 posti offerti dal multipiano San Giusto (i 156 stalli blu su strada sono ormai un miraggio).
Si decide dunque di proseguire dal Molo IV verso il Porto Vecchio, cercando un posto libero nei pressi della stazione ferroviaria, ieri e ancor più venerdì mattina invasa da pullman turistici. Qui un punto di sfogo potrebbe essere il parcheggio del Silos, gestito da Saba Spa con i suoi 780 stalli a pagamento (di cui alcuni però riservati), ma per molti il park tende a essere l’ultima spiaggia: il pannello luminoso attualmente è fuori uso, la struttura è in una zona meno centrale e percepita di triestini come meno sicura di altre. E, in ogni caso, in alcune giornate e in determinate fasce orarie gran parte degli stalli è occupata.
Il turista a quel punto inizia a smarrirsi e ritenta sulle Rive, o persevera in un zig-zag in Borgo Teresiano, mandando in panne il traffico del centro. Ma il triestino sa che, da qualche mese a questa parte, c’è anche la bretella che dal Molo IV corre verso Porto Vecchio. E qui inizia il caos: pullman incolonnati, auto posteggiate in seconda fila. Una situazione sempre più complessa che ieri ha richiesto anche una ronda delle vetture della Polizia locale, pronte a intervenire nell’area di competenza: il comandante Walter Milocchi conferma che «sì, in questo periodo, nei fine settimana facciamo un giro in più lungo la bretella. E non è raro scatti la multa».
Se il tour turistico può attende il tempo di trovare un posto auto, meno è la pazienza per chi rischia di tardare in ufficio. Ogni centimetro della bretella è quindi massimizzato come meglio si può: accedendo alla stradina da corso Cavour, subito saltano all’occhio tre auto parcheggiate sui posti riservati ai motorini, evidentemente arrischiatesi in uno slalom tra i “panettoni” di cemento a impedire transito alle quattro ruote. O almeno così avrebbero dovuto fare. —
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