“Quelli coi baffi con quelli coi baffi, quelli con gli occhiali con quelli con gli occhiali, quelli con i baffi e gli occhiali o si levano gli occhiali e si mettono con quelli coi baffi, o si levano i baffi e si mettono con quelli con gli occhiali…”. È un Antonio Rezza come sempre ironico […]
L'articolo L’ironia di Antonio Rezza al Salone del Libro: “Vannacci e le classi separate? E allora quelli coi baffi stiano con quelli coi baffi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Quelli coi baffi con quelli coi baffi, quelli con gli occhiali con quelli con gli occhiali, quelli con i baffi e gli occhiali o si levano gli occhiali e si mettono con quelli coi baffi, o si levano i baffi e si mettono con quelli con gli occhiali…”. È un Antonio Rezza come sempre ironico e polemico, arguto e dissacrante, quello che al Salone del Libro di Torino, in dialogo con Luca Bottura, ha presentato Il Fattaccio, il suo ultimo romanzo edito per La Nave di Teseo. L’attore e scrittore ha colto l’occasione per discutere anche di argomenti di attualità. Dalle istituzioni – in cui, e lo ribadisce in più occasioni, non crede – alla censura (vera, presunta, secondo lui talvolta sfruttata…), dalla religione – “Mi piacerebbe esistesse Dio, ma il suo principale errore è che non c’è, non è riuscito ad esserci” – alle recenti affermazioni del generale Roberto Vannacci sulla scuola e le classi separate. A quest’ultimo, senza volerlo nominare, offre direttamente un consiglio: “Al generale consiglierei di conoscere gli autistici, che sono persone che hanno un tocco, una delicatezza, che noi nemmeno immaginiamo…”. Tra le numerose boutade, una anche sui premi e Lo Strega: “Io amo i premi, non riconosco le istituzioni e poi loro scendono a patti con me, e senza averle mai cercate, come al Leone d’Oro! Una soddisfazione enorme. Infatti volevo vincere il Premio Strega ed ero sicuro che lo avrei vinto io…”.
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