Pavia. Anche le piogge eccessive possono causare danni alle campagne, così come successo all’opposto con la terribile siccità di due anni fa. E Confagricoltura Pavia chiede «la costituzione di una cabina di regia per governare, per quanto gestibili, le inevitabili criticità che si presenteranno nei prossimi mesi per il comparto agricolo in termini di ritardi colturali, sovrapposizioni di fabbisogni irrigui e impossibilità di rispettare le tempistiche imposte».
L’analisi arriva da Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura ed ex dirigente del consorzio irriguo Est Sesia, competente per Lomellina e Novarese. «La particolare abbondanza di precipitazioni in atto da febbraio – spiega – se da una parte ha interrotto la scarsità di disponibilità idrica degli ultimi anni con impatti positivi su riserve e falda, dall’altra sta condizionando in modo sempre più preoccupante le attività agronomiche con ritardi nelle semine e impatti vegetativi sulle attività già svolte. Si è davanti a un ulteriore evento anomalo che si va a inserire nella traiettoria di uno sconvolgimento assoluto di tutte le dinamiche del passato».
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L’innalzamento termico del Mediterraneo e, in particolare, del mar Ligure sta sconvolgendo il sistema meteoclimatico e l’intera porzione nordoccidentale della Pianura padana è interessata dall’oscillare di eventi che non hanno precedenti, come l’esondazione della Sesia del 4 ottobre 2020 e la drammatica stagione siccitosa del 2022.
L’andamento
«E quest’anno una piovosità senza precedenti – prosegue – Da gennaio ad aprile ben 41 giorni di pioggia su 121 di calendario, con una cumulata di 421 millimetri, pari a oltre a quasi il 60% della piovosità media annuale concentrata in appena quattro mesi, di cui due, gennaio e febbraio, statisticamente poco piovosi. Un giorno su tre ha visto piogge medie di almeno dieci millimetri: appare evidente che si è in presenza di una emergenza inversa rispetto alla siccità, ma con impatti potenzialmente non diversi». Ogni necessità di programmazione colturale è messa in crisi da questa imprevedibile variabilità meteoclimatica che sconvolge la stagionalità con pesanti impatti sull’azione delle imprese agricole. Tutte le coltivazioni stanno patendo pesanti disagi: le colture in campo soffrono l’eccesso d’acqua, le colture trapiantate sono in preoccupante stress, il mais già seminato presenta pesanti rallentamenti, mentre la semina del riso è sempre più in ritardo con impatti sui cicli vegetativi previsti per alcune varietà.
Tutta la provincia di Pavia è interessata da queste criticità: dal riso al mais, dalle orticole alle colture vernine fino al comparto vitivinicolo con rischi estremi e diffusi di fitopatologie connesse all’eccesso di umidità. Inoltre, un problema che si potrebbe presentare nei mesi estivi è la contemporaneità agronomica di tutte le produzioni con inevitabili problematiche nell’irrigazione da metà giugno. In questo periodo i canali irrigui di Lomellina e Pavese devono garantire acqua negli stessi giorni al riso e al mais, mentre le produzioni che, non avendo potuto scaglionare le semine e i trapianti, rischiano di concentrarsi scontrandosi con le potenzialità di raccolta e di trasformazione dei prodotti freschi.
«Confagricoltura Pavia, nel chiedere la costituzione della cabina di regina, è disponibile a fornire tutto il supporto tecnico necessario», conclude Lasagna. E dell’argomento parlerà anche il cda uscente dell’Est Sesia, presieduto da Camillo Colli: nelle prossime settimane sono previste le elezioni alle cariche consorziali per il periodo 1° gennaio 2025-31 dicembre 2029.