L’Anteo fa la festa di compleanno. 45 anni e non sentirli. O almeno, senza farli sentire. La multisala milanese Anteo Spazio Cinema, a ridosso di Piazza XXV Aprile, ha appena iniziato il mese dei festeggiamenti che culminerà il 7 giugno coinvolgendo anche le altre sale del circuito: Anteo CityLife, Ariosto, Monza, Cremona e Treviglio. Tante piccole, curiose iniziative ad affiancare la programmazione di sala che come sempre spazia dal d’essai italiano ed europeo fino ai titoli statunitensi (chi più – Civil war-, chi meno – Challengers) indipendenti.
Nato il 1 maggio del 1979 come MusiCineTeatro, quando ancora le sale di cinema fiorivano come funghi e non venivano guardate con sufficienza, Anteo Spazio Cinema ha continuato a rimanere un luogo di cinema, ca va sans dire, allargandosi a tutte quelle propaggini che oggi fanno parte del rito della visione in mezzo all’indaffarato e aperitivista viavai milanese. Tanto che a febbraio 2024, Anteo è risultato il primo cinema a livello nazionale per presenze, superando le 60.000.
Gli ingredienti della torta oggi sono diversi da 45 anni fa, ma anche solo da 30. Attorno al film va creato l’incontro e l’evento, l’approfondimento e l’analisi, la propensione al nuovo (c’è un angolo in cui si fa pure l’aperitivo con l’esperienza in realtà virtuale/VR) e lo sguardo rivolto benjaminianamente oltre le proprie spalle. Insomma, per chi passa da piazza XXV aprile troverà per un mesetto diverse simpatiche sorprese. Intanto si può lasciare un “Biglietto sospeso”. Ad esempio vai a vedere Ordet di Dryer o Confidenza di Luchetti, poi esci variamente entusiasta e paghi 4,5 euro per un ridotto da lasciare alla cassa che poi lo girerà ad alcune associazioni di volontariato che assistono i meno abbienti.
Immagini e messaggi personali (non stroncature di film, quindi) potranno finire nel grande ledwall che dà sulla piazza. Un po’ come negli schermi cubo dei palazzi dello sport di basket o negli stadi de baseball statunitensi, anche lo spettatore si sentirà un tanti protagonista di una visione in sala. Altra iniziativa è la sala Ciak dove attori e registi passano e lasciano testimonianza del loro lavoro sul set. Ad ora si possono ascoltare su podcast: Antonio Albanese, Paolo Virzì e i Manetti Bros. “L’obiettivo è sempre stato quello di costruire un rapporto di fiducia con il pubblico, che si fida della programmazione di Anteo e si lascia guidare nella scoperta di nuovi autori e cinematografie”, ha spiegato Lionello Cerri, co-fondatore di Anteo. Quindi nel tempo Anteo è sala cinematografica ma anche spazio per concerti, film in odorama, eventi sportivi e di spettacolo: “Anche nell’82 – quando abbiamo fatto vedere i Mondiali su grande schermo e abbiamo festeggiato tutti insieme – andavamo in questa direzione, rispondendo alla voglia di socialità nostra e del nostro pubblico. Pensiamo che la sala debba avere l’ambizione di essere un progetto più ampio, che porta avanti la propria proposta culturale ma che si espande anche ad altre occasioni di condivisione, come è accaduto per l’evento della Notte degli Oscar di quest’anno, che ha contato oltre trecento spettatori”.
L'articolo I 45 anni dell’Anteo, il cinema di successo che è riuscito a diventare un’esperienza totale proviene da Il Fatto Quotidiano.