CILAVEGNA. Entra nel vivo la raccolta dell’asparago rosa di Cilavegna. I dieci produttori locali sono al lavoro nelle aspargiaie per raccogliere uno dei prodotti tipici più rinomati della Lomellina, che nel prossimo fine settimana sarà al centro della Sagra dell’asparago, giunta alla sua 58esima edizione.
«Siamo a metà raccolto – spiega Gianpiero Campana, presidente dello storico Consorzio produttori asparago di Cilavegna (Conpac), nato nel 1987 – La produzione finale dipenderà molto dalle condizioni meteo: se ci sarà bel tempo, raccoglieremo fino a 80 chilogrammi al giorno e alla fine della raccolta arriveremo a una cinquantina di quintali, su una superficie complessiva di quattro ettari: ricordo sempre che il nostro non è un prodotto da serra, ma viene coltivato all’aria aperta».
L’asparago di Cilavegna, con punta rosa pastello, richiede terreni leggeri, sabbiosi e profondi: le campagne intorno al paese sono ideali anche grazie alle stratificazioni alluvionali del fiume Ticino. Così da più di 500 anni nel centro lomellino si conserva la tradizione di coltivare l’asparago, che ha portato a una varietà di particolare pregio e qualità. Oggi operano due realtà di produttori: il Conpac e l’Associazione produttori asparagi cilavegnesi (Apac), creata tre anni fa. «Il metodo di coltivazione – spiega Campana – è ancora tradizionale: la punta non deve fuoriuscire dal terreno per più di due o tre centimetri. La parte commestibile è costituita dai germogli, chiamati turioni, che possono assumere, a seconda delle varietà, colorazioni sfumate dal verde al bianco, al rosa e al violetto. Ha una lunghezza fino a trenta centimetri, è stretto e sottile, e molto ricco di fibra alimentare, vitamine e sali minerali, principalmente di calcio e fosforo. Per esser certi che il prodotto sia fresco, il colore dev’essere vivace, la polpa ben soda e croccante, il turione in grado di spezzarsi senza piegarsi, la punta dritta e chiusa». La produzione è artigianale, senza prodotti chimici né mezzi meccanici. La caratteristica assenza di colorazione è assicurata dall’attenzione prestata dai produttori, che si curano di estrarre i turioni utilizzando il calzasparago, in grado di staccarli senza danni quando sono ancora interrati e giunti a maturazione. Prima di essere confezionati a mazzi, gli asparagi sono suddivisi in gruppi a seconda del diametro. —