Добавить новость

Поезда МЦД-4 следуют с задержками из-за срыва стоп-крана

Генпрокурор России Краснов прибыл с первым рабочим визитом в Пхеньян

Две цветочные выставки откроются в «Аптекарском огороде»

Россияне рассказали, сколько тратят на карманные расходы в день

World News


Новости сегодня

Новости от TheMoneytizer

L’ultimo re di Haiti



Dopo terremoti, uragani ed epidemie, un nuovo flagello si è abbattuto sul Paese caraibico. Si chiama Jimmy Chérizier, per tutti Barbecue, ed è il signore della guerra che ha coalizzato le bande armate che da anni imperversano sull’isola ormai controllata da lui. Un «nuovo Che Guevara» di fronte al quale la comunità internazionale sembra impotente.

L’uomo qui a sinistra è quello che sembra. Armato fino ai denti, iperconnesso grazie a ricetrasmittenti e telefoni cellulari, lo sguardo di chi impone la sua violenza. Si chiama Jimmy Chérizier, alias Barbecue, ed è il signore della guerra che ha messo a ferro e fuoco Haiti insieme alla sua coalizione di gruppi altrettanto armati e ribelli, la «Vivre Ensemble» (Vivere Insieme), più conosciuta localmente con il nome creolo «Viv Ansanm». Nome di gran lunga preferito perché «il francese è la lingua degli oppressori», ama ripetere Barbecue nelle tante interviste che concede solo nella lingua che si parla ad Haiti, un misto di francese e di lingue africane.

Si considera una sorta di Robin Hood che colpisce con il mitra e con i social, e ha tra i suoi modelli due altri rivoluzionari come lui, Fidel Castro ed Ernesto «Che» Guevara. «Mi piace anche Martin Luther King» ha dichiarato il boss haitiano al giornalista Jon Lee Anderson del New Yorker (nonché biografo del «Che») quando si sono incontrati. «Ma a lui non piaceva combattere con le pistole, a me invece sì» ha chiarito questo 48enne ex ufficiale della polizia d’élite, che nei quartieri poveri della capitale Port-au-Prince è paragonato proprio all’idolo della sinistra sessantottina mondiale, come dimostrano i tanti murales che lo rappresentano con le sue fattezze.

Al di là delle diplomazie di Stati Uniti, Onu, Canada e Francia, che nel disgraziato Paese caraibico (colpito negli ultimi due decenni da uragani, terremoti, epidemie) da oltre un anno tentano di organizzare una missione internazionale composta da cinquemila militari del Kenya, oggi chi comanda e controlla manu militari oltre l’80 per cento del territorio di Haiti è Barbecue. È stato lui a scatenare la rivolta il 29 febbraio scorso, mentre l’allora premier Ariel Henry si trovava a Nairobi per accelerare il dispiegamento della forza di sicurezza keniota sostenuta dalle Nazioni Unite. Sempre lui, all’inizio di marzo, ha preso d’assalto le principali prigioni, facendo fuggire circa cinquemila detenuti in un vortice di violenze tale da giustificare la fuga di personale diplomatico statunitense ed europeo. Suoi uomini armati hanno anche attaccato l’aeroporto internazionale vietando l’arrivo del volo che riportava Henry in patria, e costringendolo a esilio e dimissioni subito dopo un ultimatum: «Se torni provocherai una guerra civile, un genocidio» l’aveva minacciato Barbecue. Ma per la popolazione l’inferno è già arrivato: gli sfollati sono centinaia di migliaia di cui 180 mila bambini, denuncia Unicef, mentre oltre 5,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Ora la Caricom (Comunità caraibica, l’organizzazione che riunisce i Paesi dell’area) e gli Stati Uniti, con l’appoggio di Onu e Francia, hanno creato un Consiglio presidenziale di transizione che arranca nel nominare un premier ad interim in attesa di nuove elezioni, ma il boss di Haiti ha subito fatto sapere che non ci sta. «Non abbiamo paura. La mia lotta finirà il giorno in cui gli haitiani riprenderanno il potere. Non stiamo facendo una rivoluzione pacifica, stiamo facendo una rivoluzione sanguinosa», escludendo così di sottostare a qualsiasi soluzione imposta dagli Stati Uniti o dall’Onu. Peraltro in perfetta linea con la storia di violenza indipendentista del Paese da quando buttò definitivamente a mare i francesi nel 1804. Politicamente Chérizier assicura di «aver preso il testimone del presidente Jovenel Moïse», assassinato il 7 luglio 2021 perché secondo lui «era un problema per gli oligarchi di Haiti». La vicinanza tra il boss e l’ex presidente era una notizia che circolava all’epoca. Di certo a Port-au-Prince, Barbecue è un uomo con connessioni di alto livello e aspirazioni presidenziali. Secondo il corrispondente di Sky News, Stuart Ramsay, «ha una personalità trascinante ed è un politico nato. Quando l’ho incontrato, ho subito capito che fosse una forza da non sottovalutare».

Michael Deibert, uno dei massimi conoscitori dell’isola caraibica e autore di due libri sulla storia di Haiti, «il numero di membri attivi di bande armate a Port-au-Prince e dintorni è oggi compreso tra 13 e i 14 mila uomini». Con l’alleanza «Viv Ansanm» Barbecue ne controlla la stragrande maggioranza e, dunque, anche se dovessero mai arrivare, le forze keniote non saranno sufficienti. Inoltre, il boss di Haiti può contare sulla disorganizzazione del gruppo di opposizione, il «Montana Accord», molto citato dai media stranieri ma che non ha nessuna connessione diretta con il territorio perché molti dei suoi membri vivono all’estero. Peraltro Chérizier non è neanche l’unico signore della guerra di Haiti. Sono operativi anche Guy Philippe, ex detenuto e trafficante di droga, che dispone anche lui di uomini armati, e Jean-Charles Moïse, ex senatore di sinistra chiamato «potente nel nord» e finanziato dalla dittatura venezuelana di Nicolás Maduro.

«Non sono un ladro, non sono coinvolto in rapimenti, non sono uno stupratore, sto solo portando avanti una lotta sociale», aveva dichiarato ai giornalisti dell’Associated Press nel 2019 Barbecue, esprimendo tutta la sua ammirazione per Fidel e la rivoluzione cubana. Un avvertimento che i media statunitensi non hanno colto, forse perché più concentrati a ricamare sul suo soprannome. Come ha fatto il Washington Post che ha preso per buoni i tanti video fake virali online e che deriverebbe dal «modo crudele con cui brucia i cadaveri delle sue vittime». In realtà Chérizier lo chiamavano Barbecue sin da bambino quando aiutava sua madre a vendere pollo cotto per le strade di Delmas, comune dell’hinterland della capitale Port-au-Prince. Aveva solo cinque anni quando perse il padre e la donna salvò lui e i suoi sette fratelli dalla fame proprio con quella griglia, un barbecue per l’appunto.

Il nuovo signore della guerra ama le polemiche da serie Netflix, come quella sul suo soprannome, perché adora essere al centro dell’attenzione come chiunque brami il potere assoluto. Non a caso Fidel Castro e il Che sono suoi due idoli. «Ascoltare i progetti politici di Chérizier dopo la presa del potere da parte del popolo ricorda altri capitoli della recente storia latinoamericana», ha scritto il quotidiano spagnolo El Mundo, definendolo «populista come Pablo Escobar nei suoi insulti al Parlamento, o come Hugo Chávez nella sua deriva politica». Negli ultimi anni Barbecue ha rilasciato tante interviste ai media, descrivendosi sempre come il leader di una «rivoluzione armata» contro un «regime di apartheid» e «la corrotta élite economica e politica di Haiti». Intervistato da Vice, ha definito il suo esercito «una struttura e una forza sociopolitica che combatte per conto dei vulnerabili. È un gruppo di giovani uomini e donne che hanno messo insieme le loro forze e menti. Noi, nel ghetto, non abbiamo mai beneficiato di nulla. Dimmi, quale scuola professionale c’è all’interno di Wharf Jérémie? Che buon ospedale c’è dentro Cité Soleil? (due città ghetto, ndr)». Domande senza risposte mentre Barbecue ripete che «l’oligarchia», insieme ai politici, trattiene «il 95 per cento della ricchezza del Paese».

Prima di trasformarsi nel Che Guevara di Haiti, Chérizier lavorava per la Udmo, l’Unità dipartimentale per mantenere l’ordine, della polizia. Ma dopo essere stato coinvolto il 13 novembre 2018 nel massacro di La Saline (una baraccopoli della capitale dove 71 persone furono uccise a colpi di machete, ascia, armi da fuoco, e 400 case vennero incendiate), fu espulso. Lui ovviamente nega ogni addebito ma, di certo, da allora è iniziata la sua ascesa criminale e politica. Da vero rivoluzionario «cubano».

Читайте на 123ru.net


Новости 24/7 DirectAdvert - доход для вашего сайта



Частные объявления в Вашем городе, в Вашем регионе и в России



Smi24.net — ежеминутные новости с ежедневным архивом. Только у нас — все главные новости дня без политической цензуры. "123 Новости" — абсолютно все точки зрения, трезвая аналитика, цивилизованные споры и обсуждения без взаимных обвинений и оскорблений. Помните, что не у всех точка зрения совпадает с Вашей. Уважайте мнение других, даже если Вы отстаиваете свой взгляд и свою позицию. Smi24.net — облегчённая версия старейшего обозревателя новостей 123ru.net. Мы не навязываем Вам своё видение, мы даём Вам срез событий дня без цензуры и без купюр. Новости, какие они есть —онлайн с поминутным архивом по всем городам и регионам России, Украины, Белоруссии и Абхазии. Smi24.net — живые новости в живом эфире! Быстрый поиск от Smi24.net — это не только возможность первым узнать, но и преимущество сообщить срочные новости мгновенно на любом языке мира и быть услышанным тут же. В любую минуту Вы можете добавить свою новость - здесь.




Новости от наших партнёров в Вашем городе

Ria.city

Синоптик Позднякова рассказала, какая погода будет в начале августа в Москве

Во Владимирской области будут производить стабилизирующую добавку для асфальтобетона

Собянин: Программа комплексного развития территорий отметила четырехлетие

В Крыму спасли двух подростков, которых течением утянуло в море

Музыкальные новости

Воскресным утром в Пулково задерживаются 14 рейсов

"Краснодар" сыграл вничью с "Ахматом" в игре первого тура РПЛ

Семьи работников заводов АО "Желдорреммаш" стали призерами федерального конкурса «Это у нас семейное»

«Спартак» проиграл в первом матче РПЛ под руководством тренера Станковича

Новости России

Движение на «зеленой» ветке метро вводят в график после сбоя

«Коммерсант»: число брокеров увеличивается на фондовом рынке в РФ

Российские и зарубежные музыканты примут участие в Первом Санкт-Петербургском джазовом фестивале

В первом полугодии россияне чаще всего приобретали онлайн и страховали по каско автомобили Lada, Kia и Hyundai

Экология в России и мире

Продвижение Музыки. Раскрутка Музыки. Продвижение Песни. Раскрутка Песни.

Семьи работников заводов АО "Желдорреммаш" стали призерами федерального конкурса «Это у нас семейное»

Madi Hiyaa – один из самых красивых ресторанов мира

Буравят кожу. Профессор рассказала, как не подцепить паразитов при купании

Спорт в России и мире

Теннисистку из Красноярска допустили до Олимпиады в Париже

Паес и Амритрадж введены в Зал теннисной славы в Ньюпорте

Тарпищев: Рублёву надо не играть, а заняться своим здоровьем

Медведев в матче против Синнера на Уимблдоне проявил характер, заявил Ольховский

Moscow.media

Нарколог рассказал о связи алкоголя и слабоумия

Москва слезам не верит: в ТПП РФ подержали инициативу по защите прав предпринимателей

Сила «Грузовичкоф» – в корпоративной культуре 

"Он очень больной мальчик": диаспора просит отпустить мигранта проломившего голову депутату Госдумы Матвееву.











Топ новостей на этот час

Rss.plus






Две цветочные выставки откроются в «Аптекарском огороде»

Госдума предложила дополнять свидетельство о рождении ребенка его фотографией

Россияне рассказали, сколько тратят на карманные расходы в день

В Самаре задержали авиарейс до Москвы на 11 часов