VALPERGA. In passato il ruolo delle partigiane combattenti è stato sottovalutato o silenziato da una prospettiva prevalentemente maschilista, al punto che nelle sfilate che festeggiavano la fine della lotta veniva consigliato alle donne della Resistenza di restare nell’ombra o di presentarsi sotto le mentite spoglie di crocerossine, ruolo ritenuto più consono alla componente femminile. A queste donne, e nello specifico a Tullia De Mayo, indomita partigiana canavesana, a pochi giorni dal 25 Aprile e a 23 anni dalla sua scomparsa avvenuta il 28 maggio 2001, la sezione Anpi di Valperga, Pertusio e Forno, sotto la supervisione di Bruno Barettini, ha dedicato un recital nella serata del 20 aprile.
«Tullia De Mayo, figura emblematica della Resistenza al femminile, prima della 47ª brigata Garibaldi e poi della Terza Brigata Matteotti, non si sarebbe accontentata di stare sullo sfondo - raccontano gli organizzatori -. Figlia di Tullio, caduto nella guerra di Liberazione, sorella di Claudio, riconosciuto patriota per l’attività nella 24ª brigata Sap, e compagna di vita di Vincenzo Viano, comandante di distaccamento dalla 49ª brigata Garibaldi grande figura della scena politica locale del dopoguerra, dopo l’8 settembre aveva convinto i soldati di stanza a Cuorgnè a darsi alla macchia e collaborato a organizzare lo spostamento in montagna delle prime bande partigiane da Cuorgnè alla montagna, prima come propagandista e informatrice, poi alla direzione dell’infermeria di Forzo in Valle Soana, senza risparmiarsi nell’attività sul campo, tanto da pregiudicare in modo indelebile la propria salute. Dopo la guerra Tullia De Mayo non ha interrotto il suo impegno nelle fila del Pci, diventando anche consigliera comunale a Cuorgnè, e dell’Anpi e ha intrapreso l’attività di scrittrice e poetessa, ottenendo ambiti premi letterari quali il Premio nazionale di Poesia Torino nel 1966 e guadagnandosi la soddisfazione di vedere i suoi versi inseriti in numerose antologie poetiche della Resistenza e degli autori della seconda metà del Novecento».
Al Teatro Eugenio Fernandi, concesso dal Comune che ha dato il suo patrocinio all’iniziativa, Giuseppe Niedda, ex deputato, ha tratteggiato la figura della De Mayo introducendo i momenti salienti dell’evento: le poesie della partigiana dedicate all’esperienza resistenziale, ma anche al difficile periodo del secondo dopoguerra, sono state lette da Maria Guglielmo, Fabrizio Dominietto e dallo stesso Niedda e si sono alternate ai canti magistralmente eseguiti dal coro Cai di Cuorgnè diretto dal maestro Alerino Fornengo. I motivi eseguiti dal coro hanno spaziato dal classico repertorio di canti della Resistenza a motivi appartenenti al folklore popolare del mondo occitano, per concludere con un Bella Ciao accompagnato con grande partecipazione dal folto pubblico in sala.
