«Basta onde in Arsenale», «Arsenale: soprintendenza dove sei?», «Salviamo l’Arsenale». Queste le scritte sui cartelli di quanti, sabato mattina, si sono riuniti all’entrata del Rio delle Galeazze all’Arsenale. Una protesta nata dall’intenzione del Comune di riaprire, in futuro, il rio al traffico, parte del progetto più ampio di riqualificazione dell’area.
«Il passaggio attraverso l’Arsenale Militare e il transito nel rio dell’Arsenale è bloccato a tutti i mezzi a motore dal 1999 perché aveva determinato lesioni gravissime alle rive, alle torri storiche della Porta d’Acqua, agli edifici affacciati sul canale dell’Arsenale e sui bacini interni. Non vogliamo ritornare indietro», afferma infatti il comitato cittadino Rio delle Galeazze- Forum Futuro Arsenale.
Non solo protesta cittadina: c’è anche una mozione in consiglio comunale, primo firmatario Gianfranco Bettin di Verde Progressista, che impegna “il Sindaco e la giunta comunale a revocare ogni provvedimento teso a ripristinare il traffico acqueo di mezzi a motore, salvo ovviamente i mezzi di nell’eventualità di un loro intervento, nella darsena vecchia dell’Arsenale e nel Rio delle Galeazze e a dare priorità agli interventi di restauro delle storiche Torri della Porta da Mar di ingresso all’Arsenale e delle rive del Rio dell’Arsenale”.
“Abbiamo già subito negli anni 90 gli effetti dirompenti di questo traffico sulla stabilità degli immobili storici e delle abitazioni che su questi canali si affacciano”, sottolineano dal comitato, “Un’altra violenza sulla città per aumentare il suo sfruttamento turistico senza curarsi dei danni alle proprietà private, alla quiete degli abitanti e al patrimonio monumentale e storico dell’Arsenale. Tutte le città del mondo cercano di allontanare il traffico dal loro centro mentre a Venezia lo si vuole portare nel cuore della città. É come far passare i bus di linea e di granturismo fra le Gallerie degli Uffizi a Firenze”.
