Arriva a Treviso, per la prima volta, RoBee. Si tratta di un robot umanoide cognitivo certificato per operare in fabbrica, 100% Made in Italy, e già operativo in diverse aziende in Italia e pronto a sbarcare anche in Veneto.
«Sono stato creato per supportare gli esseri umani nel fare lavori pericolosi e ripetitivi» ha spiegato lo stesso RoBee, che può essere impiegato in attività di verniciatura e in aziende chimiche e che punta a operare anche in ambito ospedaliero-sanitario, sul palco dell’Auditorium Fondazione Cassamarca di Treviso, in occasione dell’evento “ComprenderexCambiare” organizzato da Confindustria Veneto Est e dal titolo “Niente sarà come prima: le macchine pensano”.
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RoBee può arrivare a operare fino a 2,2 metri di altezza, pesa 120 chili e replica operativamente la struttura meccanica del corpo umano con 40 giunti mobili e un set completo di sensori che gli consentono di vedere e navigare lo spazio circostante. L’interazione è gestita tramite interfaccia vocale, rimuovendo le barriere tecniche tra umani e macchine e consentendo un’interazione veloce e intuitiva. Il robot, oltre a riuscire al riconoscimento facciale, può essere impiegato nel “pick and place” di oggetti da 3 cm di diametro e fino a 2 chili, nel trasporto di materiali fino a 50 chili con l’ausilio di un carrello e può essere collegato con i principali servizi aziendali tramite Api.
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«Già oggi RoBee opera nell’industria italiana - spiega Paolo Denti, founder e amministratore delegato di Oversonic Robotics, startup nata nel 2020 in Brianza e creatrice del robot umanoide - La macchina si muove su ruote con dei sistemi di sicurezza che mappano l’ambiente e si interfaccia con le telecamere, che danno visione e profondità, per riconoscere oggetti, ostacoli e persone. Ha delle gambe che non permettono la camminata ma un range di azione che va da terra fino a 2,20 metri. Le braccia hanno 6 nodi di giunti. La computer vision permette di fare controlli qualità, profilazione e riconoscimento degli umani. L’intelligenza artificiale è limitata ai contesti lavorativi in cui si trova la macchina».
Di fatto ReBee si candida per sostituire molte mansioni ripetitive e pericolose ed è già protagonista in circa 70 aziende: «Questa soluzione, al momento, costa 140 mila euro - continua Denti - Concretamente può essere impiegato nei processi di verniciatura, carteggiatura e altre fasi di lavorazione nell’industria chimica e manifatturiera. Oggi abbiamo circa 70 applicazioni, di cui una ventina presso dei clienti. Abbiamo avviato delle sperimentazioni perché RoBee potrebbe essere utile anche in ambito medicale».
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Un pericolo o un beneficio per l’uomo? «Questa macchina richiede la centralità della persona - risponde l’ad di Oversonic - C’è un aspetto demografico, RoBee va a colmare il calo di popolazione attiva, ma ci sono tanti giovani che non vogliono più fare certe attività. Non stiamo parlando quindi di una sostituzione, di macchine che prendono il posto delle persone. Questo dà vita a nuovi lavori, noi ne siamo un esempio: siamo 65 persone praticamente tutti ingegneri che fanno lavori che non esistevano fino a pochi anni fa».
Il Veneto è pronto per questa rivoluzione? “Abbiamo diversi contatti, abbiamo fatto diversi sopralluoghi e sono in corso delle sperimentazioni - chiude Denti - Abbiamo però dei fornitori padovani e, visto che sono di origine veneta, spero di arrivare velocemente anche qui».