La situazione alla frontiera meridionale degli Stati Uniti continua a rivelarsi problematica. Giovedì, un centinaio di immigrati ha sfondato una barriera difensiva. Non solo. La Cnn ha anche riferito che le forze dell’ordine federali hanno aperto un’indagine, dopo che la polizia di frontiera ha arrestato a El Paso un clandestino libanese, Basel Bassel Ebbadi, che ha detto di appartenere a Hezbollah e di essere entrato negli Stati Uniti per “realizzare una bomba”. “Credo che negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a un aumento del numero di terroristi noti o sospetti che tentano di attraversare il confine meridionale”, ha inoltre detto la settimana scorsa il direttore dell’Fbi, Chris Wray, testimoniando davanti alla commissione Intelligence della Camera dei rappresentanti.
Un altro aspetto da considerare è il numero degli immigrati irregolari che arriva al confine meridionale con il Messico. A dicembre, si era registrata la cifra altissima di 249.785 fermi. La situazione era migliorata a gennaio, con i fermi che erano scesi a 124.220. Eppure, il mese scorso, i numeri sono tornati a salire, raggiungendo quota 140.644. Ricordiamo che, da quando Joe Biden è alla Casa Bianca, si è registrato il record storico di arrivi di clandestini alla frontiera meridionale. Indubbiamente alla base di questa situazione vi sono delle cause strutturali, tra cui l’instabilità e la violenza presenti in varie aree dell’America centrale. Tuttavia dall’altra parte non è un mistero che, in campagna elettorale, l’attuale presidente, pur di distanziarsi da Donald Trump e di accattivarsi le simpatie della sinistra dem, lasciò chiaramente intendere di voler adottare un approccio maggiormente aperturista sul dossier migratorio: una linea, la sua, che ha alimentato le speranze in milioni di persone, che hanno poi tentato di attraversare illegalmente il confine meridionale.
E' del resto noto che la gestione dell’immigrazione clandestina ha sempre rappresentato una spina nel fianco per l’attuale inquilino della Casa Bianca. Se i repubblicani lo hanno ripetutamente accusato di lassismo, la sinistra dem – al contrario – lo ha spesso tacciato di scarsa discontinuità rispetto al predecessore. Biden ha quindi cercato di barcamenarsi, per ritrovarsi poi fermo in mezzo al guado. Una situazione che sta pesando negativamente su di lui anche per quanto riguarda la campagna presidenziale. A fine gennaio, un sondaggio di Bloomberg News ha rilevato che per il 61% dei rispondenti l’attuale presidente è in qualche modo responsabile dell’ondata migratoria abbattutasi sulla frontiera meridionale. Aspetto importante: quel sondaggio è stato realizzato in sette Stati chiave, come Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina, Wisconsin, Pennsylvania e Michigan. Si tratta di un campanello d’allarme piuttosto inquietante per Biden. L’immigrazione clandestina potrebbe infatti creargli non pochi problemi in vista delle elezioni di novembre.