Lorenzo Musetti ha raggiunto Jannik Sinner e Matteo Arnaldi agli ottavi di finale nel Masters 1000 di Miami 2024, sconfiggendo anche il temibile americano Ben Shelton e ritrovando soprattutto un po’ di fiducia dopo un periodo molto negativo sul campo. Il toscano dovrà adesso compiere però una vera impresa contro il n.2 al mondo Carlos Alcaraz per avanzare ai quarti sul cemento della Florida. Di questo e di molto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospite Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport).
Sulla brutta prestazione di Shelton, Monaco ha commentato: “5/22 a rete, ha sbagliato una marea di diritti, poi i numeri al servizio non da lui. Ha avuto un rendimento negativo sia con la prima che con la seconda, anche per bravura di Lorenzo che a volte è riuscito a rispondere un po’ più da vicino. Anche quando si è messo in carreggiata nel secondo set, ha corso più rischi lui di Musetti in battuta e questo indubbiamente stupisce“.
“Il tennis si gioca tutto l’anno e cambiano continuamente le condizioni ed i momenti di forma, è tutto in evoluzione. Come ieri ribadivo che Musetti sarebbe stato comunque un giocatore speciale anche se avesse preso 6-2 6-2, così non dobbiamo dimenticarci che Shelton è un potenziale top10/top5, perché è uno che esordisce nel circuito e fa quarti in Australia e semi a New York, in mezzo a tanti alti e bassi. Ha ancora molti difetti, è un po’ confusionario e ‘bambinone’, ha quell’energia pazzesca che non riesce ancora a gestire ed io sono il primo ad essere un pochettino deluso dal suo rendimento. Questo però non toglie nulla alla bellissima vittoria di Musetti e al potenziale dell’americano“, dichiara il commentatore tecnico di Eurosport.
Sul torneo del toscano e sul paragone con Fognini: “Bravissimo Musetti. Un po’ come con Nardi settimana scorsa, certi incroci e casualità è più facile che capitino a quelli che sono un po’ dei predestinati: in questo caso gli nasce il figlio, arriva all’ultimo momento, aspetta un giorno in più per giocare grazie alla pioggia. Mi dicono che lui, un po’ come Fognini, vive una grandissima tensione quando gioca. Loro sono molto nervosi, ci tengono tantissimo e si mettono addosso delle aspettative molto alte. Quel loro modo a volte brutto di buttare fuori, è dovuto al fatto che c’è tanta tensione. Non lo si è mai sottolineato a sufficienza per Fognini e non lo si fa neanche per Musetti”
“Sono ragazzi ipersensibili, che non hanno i nervi d’acciaio come altri e quindi hanno bisogno di trovare un equilibrio dentro e fuori dal campo, vivono di sensazioni anche perché hanno un tennis molto difficile. Ieri Lorenzo ha trovato quell’equilibrio e potrà giocare con Alcaraz un’altra bella sfida per imparare, dato che le ultime due volte ha preso delle stese pazzesche. Speriamo che questa volta vada meglio“, aggiunge Monaco.
Su pregi e difetti di Musetti, in prospettiva: “Ha delle problematiche che io evidenzio soprattutto sui campi veloci. Questo doversi sforzare di stare vicino, che poi è anche in grado di farlo, a partire dalla risposta o almeno dal secondo colpo, andando un po’ contro natura. La sua storia tennistica, da quando è bambino, racconta che lui vince partite su partite. È un vincente. Quando è centrato, e questa centratura non è così semplice, la vittoria in finale ad Amburgo con Alcaraz non se l’è fatta scappare. Anche al debutto in Davis sul 2-2 contro la Slovacchia ha giocato un match meraviglioso al coperto fuori casa. Lui è tutt’altro che un giocatore che nella lotta si sottrae. Il problema è la tensione, la negatività, tutte cose che per il tennis di primo livello sono critiche. Bisogna sperare che trovi l’equilibrio sempre più spesso, quando l’ha trovato è stato stabilmente top20. Continuo a vedere delle grandi similitudini caratteriali, personali, di difetti e pregi con Fognini. E se facesse una carriera alla Fognini con qualche lampo in più negli Slam non ci potremmo lamentare“.
Sul prossimo avversario di Sinner agli ottavi: “O’Connell ha una storia particolare. Si era fermato un anno e puliva le barche. Sono andato a prendere tutti i risultati della sua carriera, ha fatto una gavetta pazzesca. È andato su, è tornato giù, poi si è fermato un anno e mezzo per la schiena, 6 mesi per una tendinite al ginocchio. Quando stava tornando, polmonite. A un certo punto in una stagione, forse il 2019, post-pausa per staccare con il tennis, ha fatto 19 finali in un anno tra ITF e Challenger. Una roba pazzesca. Vincere aiuta a vincere. Tanti giocatori ripartono dal basso e poi esplodono tardi dopo aver messo via tanti successi“.
Sul record dei tre italiani agli ottavi in un Masters 1000 sul cemento: “Quando hai in casa il numero 3 del mondo e tanti giovani forti, questo risultato è quasi una normale conseguenza di quello che stiamo seminando. Non c’è da gridare al miracolo. Lo dico in termini positivi, non negativi”
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