Accusato di truffa, era a sua volta vittima di truffa. Si è chiusa con una doppia assoluzione l’odissea di un professore accusato di aver presentato una falsa certificazione per entrare in graduatoria e ottenere così la cattedra di un istituto del Portogruarese.
Sei punti, quelli conseguiti con un master, che dovevano valergli la cattedra ma che gli sono costati un processo al quale l’uomo non si è sottratto.
Il docente ha testimoniato di fronte al giudice del tribunale di Pordenone Beatrice Arnosti, che ha infine deciso per l’assoluzione. L’aver attestato il falso in atto pubblico non costituisce reato, la truffa non sussiste.
È infatti emerso che il professore aveva presentato un’autocertificazione in cui affermava di aver conseguito un master in un’università telematica. Un diploma che non ha trovato riscontro durante i controlli seguiti alla graduatoria provvisoria propedeutica all’assegnazione della cattedra.
Da qui l’indagine affidata alla polizia sul delega della procura di Pordenone, il rinvio a giudizio, il processo. Ma lui, che quelle lezioni le aveva seguite e aveva pagato il corso, aveva a sua volta presentato una denuncia per la truffa relativa al master in questione.
Ieri in tribunale, a distanza di quasi sette anni dai fatti contestati, a Pordenone si è concluso l’iter processuale. Il professore ne è uscito a testa alta, assolto da tutte le accuse.
