Io dico basta. Dico stop alle continue elucubrazioni alla ricerca di motivi tecnico-tattici- spirituali per giustificare tutti questi up&down nella stagione dell’Olimpia Milano.
Come sia possibile che a una prestazione come quella di 7 giorni fa faccia seguito una come questa? Facce, comportamento, approccio, aggressività, tutto ribaltato, tutto diverso. Ed allora ecco che ci si chiede il perché non si è giocato così in Francia, rimediando una sconfitta pesantissima sulla via della conquista dei Play-In.
Questa vittoria invece ridà slancio al tentativo, che rimane semi disperato, di rimonta ed è stata ottenuta contro una squadra molto atletica ma poco attenta e concentrata difensivamente, combinazione che ha aiutato parecchio Milano ad avere buone percentuali da tre punti sfruttando i vantaggi che i suoi solisti sono stati in grado di prendersi nell’uno contro uno
Poi ovviamente ha aiutato la serata buona dei tiratori come Mirotic ma anche dei tiratori così così come Hall, che se non è stato il migliore in campo poco ci manca.
Il Partizan comunque mi ha dato l’impressione di squadra piuttosto slegata, quasi avesse l’anima americana e quella europea (con Avramovic che rientra più in quella a stelle e strisce), con troppi solisti bisognosi di creare dal palleggio, lunghi atletici e con buone mani dalla lunga ma poco post basso.
Poi secondo me la partenza di Lessort non è stata ancora assorbita, anzi. L’anno scorso la sua presenza oliava parecchi meccanismi difensivi e pure in attacco garantiva una quantità di extra possessi, non solo a rimbalzo, che faceva comodissimo.
Senza contare la qualità dei suoi blocchi, sicuramente al vertice in campo europeo. Mi piacerebbe chiederlo a Punter, se un pick and roll portato da Lessort sia la stessa cosa di uno portato da Kaminsky…
IL TABELLINO: Olimpia Milano 85 – Partizan Belgrado 83
19 – i minuti in campo del grande ex Kevin Punter, un dato significativo che ha avvicinato parecchio alla vittoria l’Olimpia Milano, perché sappiamo bene che se fosse entrato in the zone sarebbero stati guai grossi. Comunque, in ottica 2024-25, io un offertina gliela farei, perché l’intesa che aveva con il reparto dietro e con Shields in particolare fu a mio avviso determinante per portare la squadra alle F4. Io ci riproverei, anche se le minestre riscaldate non mi sono mai piaciute.
0 – un altro dato curioso, i rimbalzi presi da Melli. L’ultima volta penso capitò in un partita del 2010-11 quando giocò a partita finita dopo 1 minuto e non fece in tempo a prenderne uno. A parte gli scherzi Nik non ha certo giocato la sua miglior partita anzi, e la vittoria biancorossa così acquista maggior valore, dimostrando che se tutti giocano con un certo nerbo non è necessario che il capitano faccia gli straordinari. E comunque, visto che due partite in fila difficilmente le sbaglia, mi frego le mani pensando all’identità dei prossimi avversari…
3 – i punti segnati dalla coppia Lo – McGruder. Oggi malino e in regressione rispetto al recente passato. Stiamo parlando di due giocatori amletici, di difficile catalogazione sui quali probabilmente lo staff tecnico e dirigenziale Olimpia Milano ha già ben chiaro il loro destino per il futuro ma che a me e ai tifosi lascia la sensazione che qualsiasi decisione presa lasci una percentuale piuttosto importante di errore fatto. Io personalmente Lo non lo confermerei, ormai ha zero margini di miglioramento e il suo gioco poco si adatta secondo me ai grandi palcoscenici di Eurolega. A McGruder invece un posticino nel roster (solo di Eurolega) potrei anche riservarlo perché è un buon role player che in certe situazioni può sempre venir utile. Ma poi bisogna vedere stipendio e aspirazioni del buon Rod che ricordiamo non arrivare dal sommerso, ma da parecchie annate NBA.
11 – i minuti in campo di Kyle Hines con due punti all’attivo e pochissimo d’altro. La sensazione è che queste siano le ultime sue apparizioni in un campo da basket, e piuttosto ampio il divario di energia e contributo offerto rispetto allo scorso anno. Forse avrebbe fatto meglio ad imitare Datome e non continuare dopo lo scudetto del giugno scorso, e forse sarebbe stato meglio anche per la squadra. Detto questo, dico solo che al suo posto io ne voglio uno tosto, e farei follie per andare a prendere Lessort…
8 – oggi il buon Shabazz se lo merita tutto. Tutti hanno in testa le giocate decisive nell’ultimo periodo, a me piace sottolineare anche le due rubate nel primo quarto quando i serbi erano sul 2-10. Senza quell’aggressività chissà, magari il Partizan si sarebbe portato 2-18 rendendo la rimonta impossibile. Comunque sia, quando Napier torna quello dello scorso anno la squadra cambia faccia, un caso? Non credo. Adesso vediamo cosa succederà, tante delle (poche) speranze di rimonta passano dalle sue mani, ma prima sono curioso di vedere il suo impatto con Hackett e compagni, memore della non fantastica serie finale 2023. Appuntamento a domenica.
20 – i minuti giocati da Caboclo. Venti di troppo, perché al Partizan non doveva andarci. La sua vicenda è qualcosa che si può riassumere nell’aggettivo vomitevole e bene fa la Reyer a continuare a chiedere un risarcimento per il comportamento assurdo tenuto dal brasiliano ad inizio stagione. E se devo dirla tutta, non è che la squadra del presidente Brugnaro abbia subìto tutta questa perdita: perché se è vero che l’ex Raptors è un talento, è anche vero che tendenzialmente gioca solo per le sue statistiche, con le valigie in mano non appena arriva un offerta un pò più alta del suo stipendio del momento. Lasciamolo nel suo brodo, avrebbe detto la mia maestra delle elementari…
Cristiano Garbin
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