Un attacco “scomposto”, “miserevole” e, in fin dei conti, anche pericoloso. Tommaso Foti non nasconde tutta l’indignazione sua e del gruppo di FdI per un articolo con cui oggi Repubblica addita Paolo Signorelli, il nuovo capo ufficio stampa di Francesco Lollobrigida, come “un’ombra nera alle spalle” del ministro dell’Agricoltura. La colpa di Signorelli, classe 1986, è quella di essere “nipote omonimo del professore spesso definito ‘ideologo del terrorismo neofascista'”. Uno spericolato gioco di parole ai danni di un giovane professionista, affidato al titolo e all’attacco di un articolo che poi nello svolgimento non ha nulla a cui attaccarsi per sostanziare quella che appare come una ignobile macchina del fango. E che, come è facile intuire, sacrifica Signorelli senza che nei suoi confronti si possa avere alcun reale interesse, se non quello di colpire Lollobrigida.
“Nel vano, patetico, quotidiano tentativo di insolentire il ministro Lollobrigida con puerili argomentazioni, Repubblica – ha commentato Foti – tocca oggi il fondo con un articolo, degno prodotto di un giornalismo malato, che colpisce un qualificato professionista, il dr. Paolo Signorelli, cui si addebita di essere ‘il nipote dell’ideologo del terrorismo nero'”. “A nome mio personale, che ho avuto l’onore di avere quale portavoce il dr. Paolo Signorelli – la cui professionalità andrebbe presa a modello da chi invece su Repubblica lo indica quale possibile bersaglio ai nostalgici della violenza politica – e di tutti i deputati di Fratelli d’Italia, che ne hanno apprezzato dall’inizio della legislatura lo stile, le capacità e le qualità umane, esprimo a Paolo Signorelli – ha aggiunto il capogruppo di FdI alla Camera – la più sincera solidarietà ed amicizia a fronte di un scomposto e meschino attacco alla sua persona”.
Per Foti si siamo di fronte a “un attacco che, con buona pace di quella libertà di stampa di cui a Repubblica si erigono tutori, vede il quotidiano diretto da Maurizio Molinari impegnato a manganellare un giovane professionista in ragione dei vincoli di parentela con una persona, il prof. Paolo Signorelli, che a differenza dei cattivi maestri fiancheggiatori del terrorismo di sinistra trovarono nella Francia di Mitterand dorata ospitalità, affrontò con dignità anni di carcere, in condizioni pessime come accertate da Amnesty International, vedendo poi cadere le gravissime e infamanti accuse contestategli e assolvendo comunque ogni suo debito con la giustizia”.
“A chi pensa di utilizzare mediaticamente il manganello – sentito omaggio ai fascistissimi scritti giovanili del defunto fondatore di Repubblica? – per attacchi tanto scomposti quanto miserevoli agli esponenti di FdI e ai loro collaboratori – ha concluso Foti – rispondiamo: una risata vi seppellirà”.
L'articolo Fango di Repubblica contro Paolo Signorelli jr: “Ombra nera dietro Lollobrigida”. Foti: “Patetici e miserevoli” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.