Sbarcate a Fiume le tubature necessarie per l’infrastruttura Investiti 155 milioni di euro per i 58 chilometri di tracciato
FIUME. Sono in corso nel porto di Fiume le operazioni di scarico del materiale giunto nei giorni scorsi: si tratta delle tubature necessarie alla realizzazione del gasdotto Zlobin – Bosiljevo, infrastruttura che allaccerà il Fiumano e l’area interna della Croazia: 58 chilometri di rete del gas per un progetto che costerà alle casse croate qualcosa come 155 milioni di euro.
I lavori stanno procedendo senza grossi problemi e dunque l’inaugurazione del gasdotto – la notizia è arrivata direttamente da Zagabria – è prevista nel 2025. Come ha fatto sapere Plinacro, l’azienda statale per la distribuzione di gas naturale, lo Zlobin – Bosiljevo viene costruito da un consorzio capeggiato dalla zagabrese Monter – Strojarska montaža. «Sono stati creati i presupposti affinché il gasdotto possa diventare operativo l'anno prossimo». L’infrastruttura - spiega Plinacro - permetterà innanzitutto di aumentare la capacità di trasporto del gas dal rigassificatore galleggiante di Castelmuschio (Omišalj), sull'isola di Veglia, verso le regioni continentali del Paese. Attualmente la produzione annua del terminal di Veglia è fissata sui 3,6 miliardi di metri cubi di gas, «ma è destinata ad aumentare». Inoltre il gasdotto Zlobin – Bosiljevo aumenterà la sicurezza della Croazia negli approvvigionamenti, diversificando fonti e percorsi distributivi: Plinacro fa notare l’utilità anche per i Paesi vicini come Slovenia e Ungheria, che potranno beneficiare di contingenti di gas in arrivo a Veglia. Il tutto in uno scenario su cui l’Unione europea punta da tempo: è stato il direttore generale di Plinacro Ivica Arar a ribadire che l’aumento della produzione annua a Castelmuschio consentirà di ridurre la dipendenza dalle forniture russe e di garantire un'ulteriore fonte di approvvigionamento per l'Ue.
L’aumento della produzione è previsto a partire dall’estate del 2025, quando sull'impianto off-shore di Veglisa sarà installato il nuovo modulo di rigassificazione che permetterà appunto di raddoppiare o quasi la movimentazione annua, portandola dagli attuali 3,6 a 6,1 miliardi di metri cubi. Per montare il modulo aggiuntivo, realizzato nello stabilimento norvegese di Wärtsilä Gas Solutions, l’attività del terminal di Castelmuschio dovrà essere sospesa per una trentina di giorni.
Quello del raddoppio della produzione, annunciato nell'agosto 2022 dal premier croato Andrej Plenković, è un progetto che prevede investimenti per 180 milioni di euro, di cui una tranche potrebbe venire pagata dai fondi comunitari. L'anno scorso, va ricordato, le acque di Veglia hanno accolto 31 metaniere che hanno scaricato nel rigassificatore sui 4,3 milioni di metri cubi di gas liquido.