PAVIA
Una grande folla si è ritrovata ieri alla chiesa cittadina di San Luigi Orione per dare l'ultimo saluto a Emanuele Benzi, il volontario di Comunione e Liberazione che da anni era una delle anime della raccolta alimentare del Banco Alimentare e che era anche noto per il suo impegno in parrocchia, nel coro e in tantissime altre attività solidali.
Benzi è mancato improvvisamente nella notte di sabato 2 marzo, fatale è stato un arresto cardiaco. Aveva quarantotto anni, lascia la moglie Silvia e la figlia Elisa, quindicenne studentessa del Cairoli. Tantissimi hanno partecipato alle esequie, stringendosi con affetto alla sua famiglia, anche ai genitori Albertina e Gianfranco e ai parenti, affranti per questa perdita totalmente inaspettata. Numerosi anche i sacerdoti della diocesi di Pavia che hanno voluto concelebrare il funerale, che è stato presieduto dal parroco don Giuseppe Volponi.
Il ricordo
«Era un parrocchiano modello - ha ricordato il sacerdote nell'omelia- non si tirava mai indietro quando c'era da dare una mano, era sempre disponibile e faceva parte anche del coro. Non mancava mai a una prova, nonostante i tanti impegni anche lavorativi che aveva».
Ingegnere elettronico
Emanuele Benzi era infatti un consulente informatico, a Pavia e non solo era molto conosciuto anche per questa sua professione. Laureato in ingegneria elettronica, era infatti molto ricercato per le sue competenze. Era stato l'anima di Ideacomputer sul nostro territorio, quindi si era segnalato per le sue esperienze anche nell'ambito della sicurezza informatica, per Altran e Capgemini. Tra le esperienze più forti nel campo del volontariato c'erano quelle nel Banco Alimentare della Lombardia, nell'Avsi per l'aiuto umanitario in caso di emergenze e calamità e nell'Agen (Associazione Genitori del San Giorgio) di Pavia, per quattro anni, durante la permanenza della figlia nell'Istituto cittadino.
«Una bella persona veramente -ricorda Carlo Grignani, responsabile di Pavia per il Banco Alimentare- mi ha affiancato con dedizione negli ultimi due anni e proprio dalla prossima Colletta 2024 avrebbe dovuto ufficialmente subentrare a me. Con lui ho avuti tanti confronti, schietti e anche decisi quando era il caso. Ci volevamo veramente bene».
Parla l’amico
Benzi era grande amico di Filippo Cavazza, giornalista e volontario della Colletta. «Difficile trovare le parole quando muore un amico, specie così giovane e a te così legato, visto che è stato anche il padrino di mia figlia. Mi aiuta tanto, però, ciò che i suoi familiari ci hanno lasciato nell’immagine ricordo, citando la lettera dell’apostolo Giacomo: ‘ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede’. Emanuele è stato la testimonianza di una fede ricca di opere. Lui non solo faceva il bene, ma lo faceva bene, con grandi doti umane, tecniche e organizzative al tempo stesso. Non si negava a nessuno e in ciascuno vedeva il Prossimo di cui ha parlato Gesù. Per chi crede, tuttavia, vi è la certezza che la memoria di Emanuele non solo non si cancellerà ma farà crescere tanti altri frutti».Daniela Scherrer
