TRIESTE Il copione rimane sostanzialmente quello da inizio campionato (alti e bassi, sprazzi di predominio assoluto e squarci di abulia, una difficoltà dannata nel chiudere i match con un discreto anticipo) ma per fortuna anche la conclusione è la stessa. Si finisce sempre con il lieto fine. La Pallacanestro Trieste infila la terza vittoria consecutiva e rimane in testa con una compagnia ridotta.
Contro Nardò i biancorossi arrivano sino al +19, padroni del campo, prima di incappare in un inspiegabile black-out che si legge anche con un saldo rimbalzi clamorosamente a favore degli avversari. Ma Trieste ha una solidità e una ricchezza di possibili protagonisti che poche altre squadre di A2 possono vantare. Se Reyes e Candussi confermano score importanti, stavolta c’è anche l’impronta di Ruzzier e di Ferrero, ad esempio. Il play nel momento che conta fa le letture giuste e incide anche in attacco, l’ex capitano varesino è di essenziale concretezza nell’ultimo quarto.
Trieste parte con il quintetto ormai istituzionale Ruzzier, Brooks, Deangeli, Reyes e Candussi. In parterre due ospiti eccellenti: Chris McNealy, protagonista di una esperienza con l’allora Bic Trieste purtroppo breve a causa di un infortunio e coach Walter De Raffaele.
Inizio più veloce rispetto alle precedenti esibizioni, Nardò disposta con la zona annunciata, Trieste la imita dopo qualche minuto. I primi cambi stavolta sono Bossi (per Brooks) e Vildera (per Candussi), cioè il giocatore meno impiegato a Chiusi e quello che in Toscana neanche c’era, febbricitante. Entrano anche Ferrero e Campogrande con quest’ultimo che si presenta colpendo da tre. Trieste sempre avanti nel primo quarto ma Nardò rimane lì, con Smith e Iannuzzi (8’ 19-17). I pugliesi arrivano a impattare ma con un libero di Reyes e le triple di Campogrande e Candussi i biancorossi chiudono il quarto avanti 26-21 tirando quasi esclusivamente dai 6,75 e soccombendo a rimbalzo.
Trieste cerca l’allungo all’inizio del parziale successivo (34-25 12’) spinto da Ruzzier. Contendendo un pallone a un avversario Campogrande rimedia una distorsione a una caviglia e deve uscire (36-30 14’). Candussi la mette da tre, Reyes capitalizza un rimbalzo offensivo, Deangeli fa quasi un coast to coast e per la prima volta Trieste scrive un vantaggio in doppia cifra (43-30 15’). Splendida combinazione Ferrero-Reyes per il canestro di quest’ultimo ma da una cosa bella si passa a una orrida: nel successivo attacco i pugliesi tra recuperi e rimbalzi offensivi per cinque volte dopo aver sbagliato il tiro possono rigiocare il pallone. Trieste potrebbe chiuderla ma nel momento del ko ha il braccio corto: 7-0 di Nardò, al riposo sul 49-41. Impressionante dato a rimbalzo: Trieste 17, Nardò (la peggiore nelle carambole finora) 28.
Si riprende ed è subito terzo fallo di Candussi. Ci pensa Ruzzier: gran assist per Vildera e poi un gioco da tre punti per il 56-42. Una bomba di Deangeli completa la svolta. Nardò per rimontare forza e Trieste ci mette tutto il suo cinismo, Ruzzier recupera un pallone e imbecca Reyes: canestro e libero aggiuntivo (62-43). Sette a zero pugliese, non è finita. Altra azione fotocopia di quella del secondo quarto, con Nardò che strappa tre rimbalzi offensivi e il vantaggio si riduce a 6 lunghezze (65-59). Break di 16-3 incassato in quattro minuti. Ferrero con una tripla spezza la deriva. Ma è una fiammata che si esaurisce subito: Nardò banchetta a rimbalzo e con Stewart si porta a 4 punti appena (70-66). Reyes imbuca da tre, poi gli viene fischiato un discutibilissimo fallo (il terzo) sulla sirena. Al 30’ 73-68, concessi nel terzo quarto 27 punti agli avversari.
Ferrero con una chicca di mestiere obbliga Smith al terzo fallo in attacco, sul ribaltamento solita sentenza in gancio di Candussi. Tripla di Brooks ma non basta ancora per staccare decisamente i pugliesi. 78-72 a sei minuti dalla fine. Ferrero al tiro da tre si fa franare addosso Smith: 3 su 3 e il combo Usa con quattro falli. Quando furbizia e mestiere pagano. E per far capire il concetto firma anche la bomba dell’86-74 a 4 minuti dalla fine che chiude nella sostanza il match.
