Nel modulo tattico di mister Possanzini i terzini destri, in fase di possesso palla, diventano dei veri e propri attaccanti aggiunti. La dimostrazione in questo avvio di stagione del Mantova viene dalle due reti realizzate da Maggioni e da quella di Radaelli, oltre ad altre opportunità avute da entrambi nel corso delle varie partite sin qui disputate.
«In precedenza avevo fatto spesso l'esterno di fascia nel 3-5-2 - afferma Nicolò Radaelli - spingendomi qualche volta in avanti ma dovendo badare anche a difendere. Qui invece devo chiudere quando la squadra avversaria preme, viceversa quando abbiamo palla noi, il che accade piuttosto spesso, posso diventare un vero e proprio riferimento offensivo. A me questo ruolo piace molto, ma credo sia anche un valore in più per la squadra».
Compiti che secondo Radaelli non sono così difficili da espletare: «Forse da fuori sembra un meccanismo più complicato - spiega - ma per quanto mi riguarda è abbastanza normale. Certo, occorre applicarsi ed eseguire le cose che dice il mister ma questo accade in qualsiasi contesto». Il 22enne proveniente dalla Pro Sesto dopo queste prime sette gare fa professione di ottimismo: «Il bilancio iniziale è assolutamente positivo - prosegue Radaelli -: ci siamo calati bene nel clima del campionato, abbiamo uno staff di grande qualità, siamo un gruppo molto compatto e lavoriamo bene durante la settimana. Se devo essere sincero, ero fiducioso anche prima del via ufficiale: siamo una squadra forte, con dei giocatori di grande esperienza che non scopro io ma anche giovani di prospettiva. Per ora ci godiamo il momento senza fissare obiettivi: credo che ragionare partita per partita sia la cosa migliore da fare, evitando di accrescere ansie e aspettative. Comunque mi sento di dire che siamo sulla strada giusta».
Alle porte c'è la sfida con la Pro Patria, che ha già battuto i biancorossi in Coppa Italia al Martelli: «Abbiamo già visto qual è il loro atteggiamento tattico - chiude Radaelli - e credo che sarà una partita abbastanza simile. Da parte nostra dovremo avere molta pazienza, cercando di muovere la palla il più possibile per trovare il maggior numero di spazi nella loro difesa chiusa per poi colpire».
