Il Barcellona va alle Final Four di Eurolega e le nega alla squadra la cui città le ospita. E c’è anche un pizzico di paradosso, perché ad allenare i blaugrana è uno che lo Zalgiris Kaunas lo ha nel sangue, Sarunas “Saras” Jasikevicius. La serie, va detto, il Barça l’ha dominata: 91-69 in gara-1, 89-81 in gara-2 e 66-77 nella decisiva gara-3 odierna, in cui è la forza del gruppo a recitare il ruolo più importante. Fondamentale la connection ceca Vesely-Satoransky, con 14 punti per entrambi.
Vero è che, lungo le tre partite giocate, è stato proprio Jan Vesely, insieme a Nikola Mirotic, a risultare l’uomo di sostanza per i catalani, alla decima Final Four della loro storia nonché terza consecutiva. Poco da fare per lo Zalgiris, che pure aveva la fortissima motivazione della prima, storica volta in città dell’evento clou della massima competizione continentale.
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Per la squadra di Kazys Maksvytis, ad ogni modo, un cammino da ricordare, e anche se si è un po’ spento in gara-3, nella serie è sempre stato Ignas Brazdeikis a tenere alto l’onore dei biancoverdi, privi di Tyler Cavanaugh da lungo tempo. E rimane chiaramente anche il calore della Zalgirio Arena, un impianto come pochi in Europa.
Tutte ancora in piedi le altre serie: a incrociare il Barcellona, potenzialmente, Partizan o Real Madrid nel confronto più caldo di tutti per le ragioni legate alla rissa di gara-2. Il Real ha accorciato le distanze a Belgrado, ma i bianconeri sono sul 2-1, così come l’Olympiacos, in grado di espugnare l’Ulker Arena per 71-72 questa sera contro il Fenerbahce, e il sorprendente AS Monaco, che ha compiuto ieri l’impresa nella storica casa del Maccabi Tel Aviv, lo Yad Eliyahu (oggi Menora Mitavchim Arena).
Credit: Ciamillo
