Prima udienza del processo, lunedì 13 febbraio, a carico di Federico Contin, l’ex re della movida padovana, rinviato a giudizio per appropriazione indebita di 28 mila euro in seguito a una denuncia dell’associazione “Navigli” guidata da Gianni Boscaro del Babuska Cafè.
E immediato slittamento al 23 luglio 2024 dopoché il giudice ha accolto la lista dei testimoni proposta sia dalla pubblica accusa sia dalla difesa, l’avvocato Antonio Barilari. Quest’ultimo ha chiesto di sentire ben 110 testimoni: la richiesta è stata soddisfatta.
Di chi si tratta? «I testimoni citati in aula dal mio difensore» puntualizza Contin, «sono le persone che hanno lavorato per me, quando stavo organizzando l’edizione dei Navigli del 2020. Era asssurdo pensare che avessi trovato dei benefattori pronti a lavorare gratuitamente come ha sostenuto l’accusa e chi ha firmato la denuncia. Io non mi sono intascato un centesimo».
L’inchiesta del pm Luisa Rossi si era conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio nonostante Contin avesse cercato di dimostrare che l’edizione estiva della kermesse era stata annullata all’ultimo momento a spese già sostenute.
Tra i testimoni ci sono tecnici, elettricisti, artigiani di vario genere che collaboravano all’allestimento dell’area “Navigli”.