UDINE. Grazie allo spirito di solidarietà e generosità, al centro regionale trapianti che ha sede al Santa Maria della Misericordia di Udine, nel 2022 sono stati eseguiti 102 trapianti, quattro in più rispetto ai 98 dell’anno precedente.
Di questi 102, 55 sono stati trapianti di rene (di cui 6 da donatore vivente), 20 quelli di cuore e 27 i trapianti di fegato.
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«Considerano che il 2022 è stato un anno in cui abbiamo vissuto ancora la pandemia, questo risultato è significativo – commenta il coordinatore del Centro, Roberto Peressutti –. C’è stato un grande impegno da parte di tutte le equipe e il personale del Centro trapianti. Basti pensare che viene richiesto il lavoro di 150 operatori per ciascun trapianto. Per quanto riguarda, poi, le donazioni da vivente, mentre a livello nazionale si è registrato un calo, noi siamo in controtendenza con 6 trapianti» aggiunge.
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Un altro dato importante, che consente di raggiungere questi numeri, è anche l’incremento del numero di donatori: nel 2022 ci sono state 1.179 nuove iscrizioni, di cui 296 nella sola città di Udine.
I “sì” e i “no”
«Oltre il 25% della popolazione regionale ha dichiarato la propria volontà di donare o meno un organo. Ad oggi le opposizioni – ovvero i no – sono il 28%, un dato su cui dobbiamo lavorare ancora tanto».
Un traguardo, però, il Fvg l’ha raggiunto ed è una delle poche regioni cui il 100% dei Comuni offre la possibilità di depositare la propria dichiarazione di volontà, grazie al lavoro fatto assieme a Federsanità e alle associazioni per formale il personale degli uffici anagrafe comunali.
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A livello regionale sono oltre 313 mila le dichiarazioni registrate nelle aziende sanitarie, nei comuni e all’Aido, tra consensi e opposizioni, e questo è il dato aggiornato a lunedì 13 febbraio.
Più nel dettaglio, l’ex provincia di Udine segna oltre 116 mila dichiarazioni con il 74,5% di consensi.
L’informazione
Il centro Regionale Trapianti del Fvg, in collaborazione con le associazioni di volontariato e le Direzioni scolastiche ha ripreso a pieno ritmo anche l’attività informativa in presenza nelle scuole, mai interrotta anche con la pandemia grazie ai collegamenti via web. «Abbiamo raggiunto 7.700 ragazzi tra le scuole medie e superiori e proseguiamo l’impegno per informarli e sensibilizzarli all’importanza del dono» conclude.
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Un impegno che serve anche a sfatare falsi miti, come quello legato all’età per poter donare. «Abbiamo avuto e continuiamo ad avere anche donatori over 80 – spiega Peressutti –. Sono molti i cittadini che non sanno di poter donare anche a una certa età e questo, purtroppo, porta a un aumento delle opposizioni. In realtà, nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi gli anziani che hanno reso possibile donare la vita ad altre persone. I loro organi hanno una funzionalità simile a quella dei donatori più giovani e il trapianto è efficace allo stesso modo».
Per far passare questo messaggio, il Centro ha iniziato un percorso assieme alle università della terza età. —
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