TRIESTE Non basta dire no al cibo sintetico e alle etichette-killer sul vino, bisogna passare al contrattacco. E la prima sferzata partirà dalla nostra regione.
Il Friuli Venezia Giulia avvia la battaglia contro il controverso sistema di etichettatura NutriScore e contro il bollino del vino voluto dall’Irlanda con l’introduzione degli alert sanitari.
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha presentato la ”Carta Fvg”, un documento in sei punti mirato a confutare i due controversi sistemi. Una dichiarazione d’intenti che verrà portata all'attenzione della Conferenza che riunisce tutti i Consigli regionali e le Province autonome e che - afferma Zanin - sarà firmata proprio a Trieste, il prossimo marzo.
All'origine della Carta Fvg vi è, spiega ancora il presidente del Consiglio regionale, la recente «presa di posizione unilaterale» dell'Irlanda, che ha comunicato all'Ue di volere inserire sulle bottiglie di vino etichette per segnalarne i pericoli in termini di salute. Una scelta per gli irlandesi ragionata, quasi necessaria in una Dublino alle prese con un problema legato all’eccessivo consumo di alcolici; e nel contempo una scelta fortemente contestata dagli altri paesi dell’Ue, tra cui l’Italia, che considerano la misura una barriera al mercato interno.
Una scelta, ha ribadito Zanin, che è «scellerata» e «pericolosa». Per una serie di motivi. Anzitutto perché, come detto, «scardina» la solidarietà tra i Paesi «alterando» le condizioni di mercato. Dal punto di vista scientifico, poi, la scelta irlandese nascerebbe da un inesatto: il vino, se consumato in dosi moderate, «giova alla salute». C’è poi il pericolo «omologazione»: il vino «non è solo economia», ma anche «cultura» e «tradizione».
Il rischio più grande, ribadisce Zanin, è che venga limitata la «libertà del consumatore». Per questo la Carta Fvg propone alla Commissione europea di bloccare anche l'introduzione del sistema NutriScore, spinto da alcuni Paesi del nord. Si tratta, in sintesi, di un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia e pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali attraverso due scale correlate: una cromatica in cinque gradazioni dal verde al rosso, e una alfabetica comprendente le lettere dalla A alle E.
Un sistema di etichettatura che la Coldiretti considera tuttavia «fuorviante, discriminatorio e incompleto», e che finisce «paradossalmente» per escludere dalla dieta alimenti in realtà «sani e naturali», da sempre presenti sulla nostra tavola, favorendo piuttosto prodotti «artificiali».
Lotta dunque al nero bollino irlandese, ma anche al semaforo francese. La “Carta Fvg” chiede, in particolare, di bloccare il sistema NutriScore così come concepito, facendo pressione sulla Commissione europea affinché sospenda l'entrata in vigore del provvedimento, prevista per il 2024. Necessario, in questo senso, promuovere una nuova formulazione dell'etichetta nutrizionale che possa orientare verso scelte consapevoli. Uno scenario cui apre NutriScore è, precisa infatti la Coldiretti, quello di un consumatore «influenzato» da un «bel verde», che potrebbe essere così portato a scegliere prodotti di sintesi, poiché erroneamente considerati più salutari. Il rischio, prospetta la Coldiretti, sarebbe quello promuovere «cibi spazzatura», a discapito di prodotti più genuini che costituiscono il cuore del Made in Italy.
Esplicito, in tal senso, l'obiettivo di arrivare al divieto di commercio di cibo sintetico, contro il quale Zanin ha peraltro di recente firmato l'appello della stessa Coldiretti, come pure la proposta di azioni educative per valorizzare le filiere produttive tradizionali.
Sul piano strettamente politico, i Consigli regionali si propongono di portare questa posizione al Parlamento italiano e all'attenzione delle istituzioni europee. Si cercheranno inoltre alleanze strette con i Paesi del sud Europa, potenzialmente più penalizzati dal bollino irlandese. —
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