TRIESTE La vicenda Wärtsilä? «Un colpo che non serviva, che non ci voleva, che fa male alla filiera e, in un certo senso, fa male anche a Fincantieri».
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Così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, rispondendo ad una domanda dei giornalisti rivolta ad appurare l’esistenza di un interesse del gruppo ad intervenire direttamente, magari attraverso un’acquisizione. Al giudizio dato all’operazione della multinazionale finlandese di cessare la produzione nello stabilimento triestino, Folgiero somma la conferma che «Fincantieri è, è sempre stato e sarà in futuro, un ottimo cliente di quel che è stato prodotto e che verrà prodotto a Trieste» e che ha a che fare con le navi. Ma Fincantieri «non costruisce motori, li acquista». E ancora l’impegno a sostenere indirettamente la reindustrializzazione del sito: «Qualsiasi cosa verrà prodotta in quello stabilimento e che ha a che fare con le navi, vedrà in Fincantieri un cliente stabile, un cliente di lungo termine, un partner tecnologico e un co-innovatore».
Occasione per queste dichiarazioni, l’incontro con la stampa avvenuto a San Vito al Tagliamento, nella sede della Lef, la Lean experience factory, ospite del presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti e del direttore della Lef, Marco Olivotto, insieme al ministro Luca Ciriani, all’onorevole Emanuele Loperfido e al sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, incontro al quale ha fatto seguito la visita allo stabilimento di Marine Interiors (controllata da Fincantieri) accompagnato dall’ad Paolo Candotti.
«Una decina d’anni fa azzardai: faremo le navi tra le pannocchie - ha ricordato l’aneddoto Agrusti -, Marine Interiors si occupa delle cabine. Non siamo andati molto lontano da quella promessa». E del rapporto tra Porto di Trieste e territorio in un’ottica di sviluppo, ha parlato il ministro Ciriani, ricordando che «la filiera delle attività legate al mare è molto lunga. Lo sviluppo futuro del Porto di Trieste riguarda tutta la regione e tutte le attività legate alla portualità sono strategiche anche per la pedemontana».
Folgiero ha quindi parlato degli investimenti a Nordest, da Monfalcone a Marghera, ricordando che «nel piano industriale abbiamo confermato l’impegno convinto e industrialmente coraggioso a riempire tutti gli 8 cantieri italiani. Questo significa che il piano di modernizzazione che abbiamo messo a terra a Monfalcone lo esporteremo progressivamente nel resto dei cantieri. È già successo a Marghera dove abbiamo avviato l’innovazione di processo inaugurata a Monfalcone e che prevede il pre-assemblamento e il pre-allestimento dei blocchi a terra, e questo per ridurre i tempi e mitigare i rischi dell’attività di montaggio in altezza».
Per quel che riguarda i settori, le stime sono di crescita per quello militare. «Le navi - ha rimarcato Folgiero - hanno la capacità di difendere i cavidotti, le infrastrutture energetiche, i cavi delle comunicazioni, e l’80% dei fondali del Mediterraneo non sono conosciuti: credo che la spesa della Marina crescerà perché c'è grande bisogno di sicurezza, e i prodotti militari di Fincantieri come le Fremm antisommergibile e le corvette sono i più richiesti e i più provati in mare». Per quel che concerne l’altro settore di riferimento, quello delle navi da crociera, l’ad non si attende un trend di crescita «simile a quello a cui ci siamo abituati negli anni passati», ma osservando l’evoluzione del business «Fincantieri c’è. Oggi il mondo delle crociere pensa a far viaggiare persone che fino a ora non l’hanno fatto, individua segmenti di offerta che vanno oltre il premium. Abbiamo annunciato il Four Season, che è un sette stelle galleggiante, e questa è la conferma - ancora l’amministratore delegato - che Fincantieri è in grado di andare ad intercettare la crescita in qualunque segmento e con qualsiasi armatore. Con l’aiuto dell’export credit - ha concluso Folgiero - perché questo è quel che fanno i francesi e quel che fanno i tedeschi. Non c’è business delle crociere senza un supporto in linea con il passato, forte e convinto, da parte del sistema Sace, Simest e Cdp».