foto da Quotidiani locali
Mantova tiene fede alla sua tradizione politica e si conferma, anche se di poco, più di centrosinistra delle altre province lombarde. Il Pd cresce rispetto a cinque anni fa e trascina la coalizione del candidato Pierfrancesco Majorino mantendendo il consigliere regionale. A entrare a palazzo Pirelli sarà Marco Carra, (5.696 preferenze) ex parlamentare pegognaghese che taglia il traguardo della corsa con Giovanni Buvoli, vicesindaco della città (3.894 preferenze). Carra raccoglierà l’eredità di Antonella Forattini, sostituita dopo l’elezione in Parlamento da Paola Cortese.
La coalizione di centrosinistra è sempre più a trazione Pd che mantiene sostanzialmente il proprio elettorato attestandosi al 26,06% a fronte del crollo del Movimento 5Stelle, che invece retrocede attorno al 4,32% partendo dal 22,57% di cinque anni fa. Le altre due liste del raggruppamento elettorale, ottengono Alleanza Verdi-Sinistra il 2,45% e la civica Majorino presidente l’1,98%.
La sfida interna a colpi di preferenze fra Carra e Buvoli, risolta dal primo con ampio margine, fa bene al partito di centrosinistra che si piazza quattro punti sopra la media regionale. «La campagna di Pierfrancesco Majorino è stata limpida – spiega Marco Marcheselli, segretario provinciale Pd – dopo lo strappo del Terzo Polo che ha imposto la candidatura di Letizia Moratti, abbiamo messo a disposizione del centrosinistra il nome di Majorino, che ha saputo raccogliere attorno a sé le altre forze grazie al dialogo sul programma». Il risultato, per Marcheselli è positivo «con il centrosinistra sopra il 33%. Ma qui a Mantova arriviamo al 35,14% e con un Pd sopra al 26, nove punti più dei sondaggi nazionali. Con città come Mantova, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga che fanno vincere Majorino».
I dati sono affluiti sin dal primo pomeriggio nella sede del Pd, partito che ha mantenuto la tradizionale organizzazione territoriale. Il segretario provinciale Marco Marcheselli e Stefano Simonazzi si sono incaricati di raccogliere i dati dalle sezioni periferiche. Il quadro si è chiarito man mano affluivano i numeri dai 376 seggi provinciali. Già a metà spoglio, era abbastanza chiaro l’ordine di grandezza della ripartizione dei voti con il governatore Attilio Fontana, ricandidato dalla coalizione di centrodestra, saldamente oltre il 50% anche nella nostra provincia e lo sfidante Majorino sopra al 35%.
«Il risultato non è pienamente soddisfacente – commenta l’onorevole ed ex consigliere regionale Pd Antonella Forattini – andrà sicuramente fatta una riflessione. Sul nostro partito pesava la mancanza di un segretario nazionale. Ma un forte ripensamento andrà fatto anche sull’astensionismo e sulla fatica a far riconoscere le elezioni regionali come importanti, che toccano tutti i cittadini su temi come la sanità, l’ambiente, i trasporti. Un ringraziamento va comunque a Majorino, che si è già dimesso da europarlamentare e rimarrà a lavorare nel gruppo».