Un impianto agri-fotovoltaico nel Comune di Marcon. Una superficie di 24 ettari in zona agricola, posta a nord del centro abitato del capoluogo e vicina al nuovo cimitero e coinvolge, pur in piccola parte, anche la confinante Mogliano.
Sul tavolo del sindaco Matteo Romanello è arrivato il progetto della società Vega (la cooperativa alimentare che riunisce i marchi Eurospin, Maxì, Spak, SuperW, il Tulipano e Aurora profumerie), con sede a Mogliano. Un progetto che sarebbe realizzato dal Gruppo Canadian Solar Construction di Guelph (Canada), che ha già le autorizzazioni per usare quell’area ma ha più di qualche dubbio per quanto riguarda l’impatto sul territorio, vista la portata del progetto: oltre i 30 campi da calcio.
Inoltre, come fa sapere lo stesso Romanello, da tutto ciò Marcon non riceverà alcuna indennità. Insomma, bene le rinnovabili ma bisogna vederci chiaro è il parere che arriva dal municipio. In pratica, la proposta è emersa durante una conferenza dei servizi in Regione e, vista la rapida crescita delle energie rinnovabili e grazie all’incentivo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), si vorrebbe realizzare a Marcon. L’idea è di realizzare un impianto per produrre energia rinnovabile installando dei pannelli solari ad un’altezza da terra tale da consentire, comunque, il lavoro nelle zone agricole sottostanti.
L’impianto, su superficie complessiva di 24 ettari, ne occuperà circa 9,6 con una potenza nominale Ac (Ricarica con corrente alternata) pari a 7600 kilowattora. Il parco è costituito da 13.680 moduli fotovoltaici disposti su 456 stringhe orientate lungo la direttrice nord/sud.
Dietro c’è la Canadian Solar Construction Srl, considerata una delle aziende leader a livello mondiale nel settore delle energie rinnovabili, impegnata nella produzione di moduli solari fotovoltaici e nella gestione di progetti solari su larga scala.
Alla Regione compete il rilascio delle autorizzazioni, previa la verifica dei Piani di assetto del territorio (Pat) e dei Piani di Intervento di Marcon e Mogliano. Dunque non c’è alcuna possibilità dei due di entrare nel merito dell’opera. «L’approccio alle energie rinnovabili», spiega Romanello, «è un tema molto importante e non ci vogliamo sottrarre. Però ho delle perplessità, non solo per la vastità del progetto ma come Comune non avremo alcun beneficio dall’installazione; infatti non avremo alcuna indennità, non parteciperemo all’uso dell’energia prodotta magari a prezzi più bassi rispetto a quelli del mercato. Dunque nessun vantaggio immediato per la collettività. Per questo mi auguro che la scelta finale sia valutata con grande attenzione, valutando anche le esigenze del territorio interessato».
Sulla stessa lunghezza d’onda pure l’assessore all’Ambiente, Michele Favin. «Guardiamo con attenzione agli sviluppi del progetto» precisa «sicuri che anche noi possiamo dare un contributo per rendere il suo futuro ancora più “green”». Intanto i dubbi restano.