Una bella notizia: la sfilata statica, già di per sé un tapino ossimoro, è cestinata. Il 139° Carnevale bisiaco torna al suo immarcescibile canone, nella combo parata dei carri e coreografie dei gruppi mascherati. Con tanto di corteo bandistico e majorette a srotolarsi lungo le vie del centro storico martedì 21 febbraio dalle 14. E che il meteo gliela mandi buona.
Il clou della giornata dedicata a stelle sfilanti e maschere dunque torna nel consolidato formato pre Covid-19, al mattino la Cantada e al pomeriggio la sfilata, per calamitare i soliti 30 mila o già di lì spettatori.
Unica incognita la partecipazione dei carri, per cause di forza maggiore. Infatti nel biennio stravolto dalla pandemia – come spiegato dal presidente della Pro Loco, Giorgio Iuretta – i sodalizi che da tradizione si occupano di imbastire i giganti di cartapesta hanno appeso vernici e colle al chiodo.
«Alcune associazioni sono proprio finite in “rosso”», puntualizza Iuretta che da novembre s’è attaccato al telefono per garantire la presenza dell’attrazione principale del Martedì grasso.
A ogni modo, via Mazzini punta a richiamare a Monfalcone una dozzina di carri e altrettanti gruppi mascherati «per garantire un bel Carnevale a tutti».
Qualcuno al telefono ha già assicurato l’iscrizione, ma si firma la settimana prima dell’evento e fino a quella data non vi sarà certezza, come fa capire Iuretta. La ricerca, avviata lo scorso autunno, si è concentrata sulle storiche compagnie del Friuli Venezia Giulia, quella di Staranzano compresa.
«Non si può andare a pescare troppo lontano – spiega – perché bisogna considerare che i mezzi si muovono con il trattore, ci sono notevoli spese di gasolio e anche il meteo, in caso di forte vento o maltempo, non è una variabile proprio ininfluente. Non è facile, per capirsi, trasportare il carro per un raggio superiore ai 100 chilometri».
La Pro loco si è vista destinare dal Comune, nel 2022, 121.500 euro di contributi pubblici, 27.700 mila stanziati proprio per il Carnevale, somma che si affianca alla più cospicua fetta di finanziamenti regionali, solitamente sull’ordine dei 42.500 euro (cifra stanziata per la precedente edizione).
I fondi, dunque, non mancano. E l’associazione promette di garantire tutti gli ingredienti necessari all’allestimento della kermesse. Non ci sarà – e questo invece è stato comunicato alla Pro loco dal Comune – una tensostruttura. Che invece sarà allestita a Staranzano per il tradizionale “Che Raza de Carneval”, che per problematiche inerenti l’area Apt di via via Deledda, parcheggio d’autobus nella zona industriale, tornerà in via Gorizia, come annunciato ieri dal sindaco Riccardo Marchesan.
A spiegare le motivazioni che hanno spinto a un ripensamento sul tendone riscaldato in piazza della Repubblica, invece la prima cittadina monfalconese Anna Cisint: «Innanzitutto per questioni di riscaldamento, visti i costi schizzati alle stelle, e poi perché, come si è visto anche con il Natale, spettacoli e concerti trovano la loro ideale dimensione nel contenitore del Teatro comunale, animando così anche il corso del Popolo». «Abbiamo inoltre ritenuto – sempre Cisint – che sia più bello aprire l’area antistante il municipio all’allegria delle mascherine».
Sempre il Comune di Monfalcone sta progettando l’inserimento di un doppio scalino per il feral vicino al quale sior Anzoleto, alias Orlando Manfrini, pronuncerà il suo ultimo testamento, in ossequio alle tradizioni locali.
Sarà pronto e allestito per giovedì 16 febbraio, giusto in tempo per l’annunciata festa del Giovedì grasso.