UDINE. È una rivoluzione per i lavoratori transfrontalieri, ma anche per i vacanzieri motorizzati e i diportisti che in estate solcano in massa l’Adriatico con destinazione Umago, Cherso, le Incoronate o Ragusa, alla ricerca dell’ormeggio e del tuffo perfetto.
L’ingresso della Croazia nell’area Schengen e nell’Eurozona, infatti, oltre ad avere una portata storica e simbolica particolarmente importante in una terra dal passato complesso come questa, ha anche dei risvolti molto concreti nella vita delle persone che questa terra la attraversano abitualmente per lavoro, scuola, famiglia, turismo.
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Conseguenze solo apparentemente piccole, ma che in realtà fanno davvero la differenza, e si va dalla fine delle code ai valichi lungo la rotta per le vacanze all’addio alla sosta obbligata per fare dogana nel primo porto d’ingresso in acque croate per i diportisti, fino allo stop alle commissioni bancarie per le transazioni internazionali, della serie che quando si pagava con il bancomat la spesa al supermercato in quel di Cittanova o Parenzo, piuttosto che il pedaggio al casello della “Y” istriana, scattava la commissione, che ora diventerà solo un ricordo.
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A dare un contributo nel disegnare la mappa dei benefici che l’addio ai confini porterà nella vita dei cittadini croati, sloveni, italiani e di parecchie altre nazionalità, è il Consolato generale italiano di Fiume, guidato da Davide Bradanini, per il quale l’ingresso di Zagabria in Schengen «ha una valenza sia pratica che simbolica, e giunge a coronamento del percorso di integrazione europea di questo Paese iniziato quasi dieci anni fa.
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Oggi la Croazia è a pieno titolo tra i soggetti che rappresentano il nucleo dell’Ue, ed è un grandissimo risultato per il Paese dopo un periodo relativamente breve di appartenenza all’Ue. È un grande traguardo per la Croazia - afferma il console Bradanini - ma anche una novità molto positiva per l’Italia. Penso ai rapporti commerciali e alle enormi facilitazioni che ci saranno, sul fronte delle compravendite, degli investimenti, delle relazioni, degli spostamenti, del turismo. In secondo luogo - aggiunge - è noto il tema della Comunità nazionale italiana, che oggi finalmente è riunita e si ricompatta: potrà beneficiare di un nuovo rapporto di mobilità tra Slovenia e Croazia, e con l’Italia. Vale per tutti, in particolare - conclude il console - per i transfrontalieri: ci sono connazionali che abitano in Croazia e vanno a scuola in Slovenia e viceversa, per i quali l’attraversamento del confine, soprattutto durante la stagione turistica, era davvero problematico».
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Valenza simbolica, ma anche pratica, dunque. Passando ad alcuni esempi concreti, non si può non partire da un tema tanto caro ai cittadini del Friuli Venezia Giulia come quello turistico. Se, infatti, le gite in Istria a caccia di pesce, tartufo e manzo boscarin non mancano nemmeno in inverno, è notoriamente l’estate, con la sua corsa ai bagni, che muove le masse, con i noti problemi di file e lunghe attese ai valichi che tanta pazienza hanno tolto a gitanti e vacanzieri nostrani per decenni.
Si prevede che l’estate 2023 sia la prima senza stress da code, fermo restando che le strade rimarranno sempre quelle, spesso non adatte a sopportare la massiccia migrazione verso la costa di turisti da mezza Europa, quindi qualche rallentamento comunque nei weekend d’agosto probabilmente ci sarà, ma lo scenario non potrà che migliorare, e di molto.
Ma le novità interesseranno anche i diportisti che affollano le acque dell’Adriatico, e non saranno da poco. Si potrà infatti dire addio all’obbligo di “fare dogana” nella prima capitaneria di porto che si incontra dopo l’accesso in acque croate (in genere Umago e Cittamova per chi parte dal Fvg) per espletare le procedure di registrazione e pagamento delle tasse.
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D’ora in poi, come conferma il Consolato italiano a Fiume, tali procedure potranno essere svolte nel primo porto di sosta vera e propria del viaggio, anche se distante dal punto di partenza, come Spalato, per fare un esempio, con evidente risparmio di tempo. Alla prima sosta ci si dovrà registrare, esibendo tutti i documenti necessari, e si potrà pagare una delle due tasse previste, l’ex vignetta, più correttamente chiamata indennizzo per la sicurezza della navigazione (che però si può versare anche online, su enautika.pomorstvo.hr). L’altra tassa, quella di soggiorno (per gli scafi lunghi almeno 5 metri con i posti letto), si può pagare solo online, su www.nautika.evisitor.hr.
Se sul fronte sanitario non sembrano essere in arrivo novità particolarmente rilevanti (nel senso che già prima con la tessera sanitaria europea si potevano ricevere assistenza e cure ospedaliere gratuitamente in caso di bisogno, come in qualsiasi altro Paese europeo), notevoli benefici arriveranno sul fronte delle commissioni bancarie.
Chi frequenta la Croazia sa che, pagando con moneta elettronica per l’acquisto di beni e servizi, scatta una commissione, applicata dalle banche per i pagamenti in altra valuta (in questo caso in kune). Soldi di fatto persi dall’utente per il cambio automatico, e che si perderebbero comunque pagando il cambia valute per convertire direttamente i contanti da euro e kune. Ma l’ingresso nell’Eurozona segna la fine pure di questo. E nessuno (o quasi) avrà grandi rimpianti. —
