IVREA. Trecentodiciannove euro di risultato di gestione, che andranno a incrementare il patrimonio netto. È il risultato di gestione che si evince dall’ultimo bilancio della Fondazione dello storico carnevale di Ivrea, chiuso alla fine dello scorso settembre, ma pubblicato soltanto qualche giorno fa.
Dopo un anno con la manifestazione stoppata la sera della domenica per la pandemia e due anni di interruzione, la Fondazione si ritrova con poche risorse. Certo, l’edizione 2023 è dietro l’angolo e l’ente guidato da Piero Gillardi sta già lavorando al reperimento di fondi e di sponsor, ma il periodo è quello che è nell’era dei rincari anche il Carnevale e ciò che gli ruota intorno pagherà lo scotto degli aumenti. A questo va aggiunto ciò che già si sa: che la Fondazione è un ente privo di struttura operativa che, di fatto, si attiva esclusivamente per l’organizzazione del Carnevale. Il tema dei costi è ben presente sia in Fondazione che in Comune a Ivrea ed è per questo che, per la ripartenza, è stato chiesto un contributo di solidarietà straordinario alle componenti. Ed è la stessa Fondazione, in un comunicato, che riporta l’unità di intenti e l’accordo (e i ringraziamenti dei vertici di Comune e Fondazione) sul contributo che sarà dato da chi il Carnevale lo fa. Le squadre di aranceri a piedi, gli aranceri a piedi e sui carri e i conducenti daranno un contributo individuale, le componenti parteciperanno con una cifra forfettaria. In sostanza, si parla di 7 euro ad arancere e 300 euro a componente. Si dovrebbe, in questo modo, racimolare circa 85mila euro, un po’ più della metà di quanto aveva chiesto il Comune nell’incontro per affrontare il tema.
Il contributo di aranceri e dunque Fondazione e Comune per l’edizione della ripartenza. L’ultimo bilancio della Fondazione ha certificato costi diretti per 108mila euro. Spesi come? Principalmente sono soldi spesi per le attività di comunicazione e gli eventi collaterali come la mostra storica, il progetto #uncarnevalediricordi. Ci sono poi gli ammortamenti di attrezzature, abbigliamento storico e per i volontari e poi utenze, spese assicurative e di natura amministrativa. Proprio perché la manifestazione non c’è stata, gli unici proventi sono rappresentati da un contributo di 87mila 500 euro concesso ed erogato dal ministero della Cultura a favore dei carnevali storici. Il contributo serve a valorizzare il patrimonio storico che rende unica la manifestazione. Il presidente Piero Gillardi spiega che il contributo servirà per acquistare nuovi costumi, divise, accessori storici per le sfilate e «per realizzare tutte quelle iniziative di valorizzazione storica della manifestazione». A bilancio, sono stati iscritti 30 mila euro di debiti verso le banche, 14 mila verso fornitori e 11 mila di debiti tributari.
