Tre su tre. Non è un filotto che lascia con la bocca aperta quello dell’Udinese contro Cremonese, Lecce e Spezia: era il momento di attaccare il turbo per restare in zona, là dove invece i bianconeri rischiano di restare in una posizione defilata durante la sosta per il Mondiale che scatterà dopo l’impegno in casa della capolista Napoli.
Alla Spezia è stata comunque una battaglia e Sottil se lo aspettava, altrimenti non avrebbe scelto dall’inizio una formazione d’impatto e per certi versi sorprendente, con Nuytinck in difesa e contemporaneamente Lovric a centrocampo, con Success a fare da torre in attacco. Il tutto per non perdere la qualità dei suoi fari dal punto di vista tecnico: Pereyra e Deulofeu. Lasciando Ehizibuè, Samardizic e Beto in panchina ha riportato infatti il “Tucu” a destra, rispetto alla gara con il Lecce, con Lovric a coprirgli le spalle in caso di sortita in posizione centrale dell’argentino con il numero 37.
I due hanno cominciato la sfida scambiandosi le posizioni in modo sistematico, con un cenno, una parola, cercando di produrre calcio. Non è un caso, insomma, se dopo una ventina di minuti l’Udinese va in vantaggio grazie a un suggerimento di Lovric che verticalizza per Success, in rete dopo essere entrato in area ed aver superato Zoet. Ci vogliono due minuti tra una mezza rissa (nata dall’esultanza del nigeriano sotto la curva dello Spezia) e la revisione Var che sentenzia il fuorigioco e annulla il vantaggio bianconero.
Spaventato dal pericolo corso, lo Spezia cresce a dismisura spostando il baricentro del gioco nella metà campo dell’Udinese che paga dazio a centrocampo, dove Arslan, già ammonito, rischia il doppio giallo e dove la pressione sulla palla cala, fino a quando un filtrante arriva a Reca che taglia alle spalle di Pereyra e, tenuto in gioco dalla spalla di Nehuen Perez, arriva alla conclusione vincente. Una questione di centimetri. Da una parte e dall’altra. Ma lo Spezia legittima il vantaggi con i successivi assalti. L’area bianconera a un certo punto diventa una tonnara: Silvestri ci mette un paio di volte il corpo per respingere le botte degli spezzini. Così quando Deulofeu piazza il break e viene steso da Kiwior, sembra quasi un’azione di alleggerimento, se non fosse che Success ha davvero un conto sospeso con Nikolaou, il difensore che nell’azione del gol annullato lo aveva strattonato a più riprese: il nigeriano attacca la versione 4x4 e smazza in modo sapiente un assist a centro area per Lovric per l’1-1. Una manna dal cielo.
Nell’intervallo Sottil non se ne sta con le mani in mano: toglie Arslan, decisamente “a rischio”, e inserisce Ehizibue per ovviare all’assenza di alternative in mediana (in panchina non c’è Makengo), visto che in questo modo Pereyra torna a giostrare da interno. La partita però si sgonfia per ritmo e intensità delle giocate, sarà per la pioggia che scende copiosa sul Picco, sarà anche per i successivi cambi che tolgono un po’ di certezze alla manovra, visto che a un certo punto Sottil toglie Deulofeu – per Beto e giocare con il doppio centravanti – e pure Lovric: dentro a sorpresa Jajalo, forse pensando alle fatiche che finiranno sabato sera a Napoli. Per vedere di Samardzic bisogna aspettare (purtroppo) l’infortunio di Brambo Nuytinck che esce zoppicante. Ma l’inserimento non produce l’attesa impennata che arriva soltanto per merito di un’azione personale, in pieno recupero, quando Walace inquadra il bersaglio da 25 metri per esplodere un destro che si stampa sulla trasversa a portiere battuto. Come si diceva? A volte il calcio è una questione di centimetri: a settembre gli assalti finali finivano sempre nel sacco altrui, adesso sbattono sui “legni”.