«Ospedali di Asugi al collasso con i Pronto soccorso intasati. Liste di attesa con tempi inaccettabili. Pazienti e operatori in fuga verso il privato. Le promesse di Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi sulla sanità sono ormai crollate». La segretaria provinciale del Partito democratico Caterina Conti e il consigliere regionale Roberto Cosolini ieri hanno denunciato una situazione insostenibile al termine dell’osservatorio sulla sanità attivato due mesi.
Nell’occasione è stata annunciata la campagna di informazione sulla possibilità di ottenere il rimborso per le visite eseguite in privato. «I due anni di Covid» ha attaccato Conti partendo dal quadro generale «sono stati usati dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dal vice Riccardo Riccardi per nascondere le difficoltà. A distanza di 4 anni dalla tanto strombazzata controriforma della sanità nessuno dei problemi cavalcati dalla destra durante la campagna elettorale per le regionali del 2018 è stato risolto: il numero unico del 112, i Pronto soccorso oggi intasati e il territorio mai adeguatamente rafforzato. In tutto questo quadra drammatico i cittadini si rivolgono al privato visto il grave e oggettivo peggioramento dei servizi». «L’unica cosa che non manca a questa giunta - ha rincarato Cosolini - sono le risorse ma vengono investite male. Dal budget della salute di Asugi è stato sottratto il servizio dell’assistente familiare, ovvero colui che accompagna e assiste quotidianamente l’anziano non autosufficiente e questo con la scusa che sia un servizio di competenza del Comune con cui però l’Azienda non si è confrontata. Morale: è stato tolto un servizio fondamentale al cittadino senza neanche avvisarlo. C’è poi l’esclusione delle professioni sanitarie dai concorsi per le direzione dei distretti sanitari. La situazione più grave è quella delle liste d’attesa che nel 2019 erano già in crisi peggiorata poi nel dal 2020 al 2022 perché non è stata governata, come il Covid».
Secondo Conti «oggi i pazienti si trovano a chiedere prestazioni sanitarie urgenti ma vengono mandati a Tolmezzo o Pordenone, un viaggio insostenibile per persone anziane o fragili. Chi può va quindi nel privato e chi non se lo più permettere non accede al servizio». Il Pd, all’interno dell’iniziativa “non sulla mia pelle”, ha quindi lanciato anche un nuovo volantino che sarà distribuito da lunedì con all’interno le informazioni per chiedere il rimborso di una prestazione sanitaria nel privato se la stessa non viene garantita nei tempi previsti dalla legge. Nel dettaglio si parla di 4 giorni per la priorità Breve, 12 giorni per la Differita se prima visita e 24 per la prestazione diagnostica, ed entro 48 giorni per la Programmata. «Una campagna di comunicazione che dovrebbe fare Asugi - ha concluso Cosolini - la quale, invece, si limita a manifestare la totale intolleranza alle critiche».
