Dopo due stagioni condizionate da molti infortuni, soprattutto quello al polso, che lo hanno fatto scivolare al numero 165 della classifica mondiale, Dominic Thiem sta cercando di ritrovarsi e ritornare quel giocatore capace di vincere lo US Open 2020. Un cammino complicato, ma il tennista austriaco sta iniziando a trovare la fine di questo incubo, come raccontato nell’intervista al quotidiano spagnolo AS: “Finalmente il polso sta bene. E’ stato molto complicato tornare al 100%, sono stato molto tempo senza giocare al meglio. Il dritto era sparito, passato dall’ essere un colpo molto buono a uno quasi zero. Mi ci è voluto molto lavoro per riaverlo. Ora sono sulla buona strada“.
Thiem analizza anche il suo rovescio, considerato anche uno dei migliori del circuito, soprattutto stilisticamente: “Il rovescio penso che sia migliorato un po’ nell’ultimo mese. E’ importante per me perché, anche se il mio rovescio è sempre stato un buon colpo, nella fase migliore della mia carriera costruivo il punto e cercavo più il vincente con il diritto. Dopo l’infortunio il dritto non ha più funzionato e quindi ho dovuto chiedere molto di più al rovescio. Era l’unico colpo con cui riuscivo a fare la differenza”.
Una carriera condizionata dall’infortunio al polso e lo stesso Thiem sa bene che la sua vita tennistica ha vissuto due fasi: “La mia carriera è divisa in due, prima e dopo l’infortunio. La prima parte è stata incredibile. Sono stato in grado di battere tutti i migliori, vincere molti tornei, persino un Grande Slam. Poi è arrivato l’infortunio e la mia traiettoria si è fermata. La fase attuale da un certo punto di vista è un’esperienza molto interessante perché devo essere in grado di competere di nuovo con tanti ragazzi in gamba, cercando di arrivare a giocarmela contro i migliori. Ovviamente le partite e le vittorie contro Federer, Nadal e Djokovic mi stanno aiutando, perché sono state una bella esperienza e mi ricordano che giocatore eroe dove voglio tornare”.
Thiem ha ben chiaro il suo obiettivo: “Voglio tornare a competere per vincere uno Slam e ho la convinzione di potercela fare, altrimenti rinuncerei alla mia carriera. Ho la sensazione di essere in grado di lottare ancora per i grandi titoli, per gli Slam e di poter battere chiunque. Spero l’anno prossimo di poter tornare a quel livello, ora che sto finalmente bene”.
Un commento dell’austriaco su Carlos Alcaraz, nuovo numero uno del mondo: “Alcaraz è il più giovane numero uno della storia e ha vinto gli US Open da teenager. E’ un tennista eccezionale e sta cambiando il tennis. A New York e in altri tornei lui ha sempre giocato all’attacco, andando a rete, giocando ogni punto senza paura e con ritmi altissimi. Penso che questo sia qualcosa di nuovo”.
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