L’ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno fu condannato due anni fa per dodici omicidi volontari nell’ambito dell’inchiesta «Angeli e Demoni»
ROMA. È stata confermata dalla Cassazione la condanna all'ergastolo per Leonardo Cazzaniga, l'ex vice primario del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, in provincia di Varese, accusato di aver somministrato farmaci letali a diversi pazienti tra il 2011 e il 2014. Ci sarà l'appello ter solo in relazione ad un'accusa di omicidio, mentre tutte le altre sono state confermate. Respinto il ricorso del Pg della Corte d'Appello.
Due anni fa, il “dottor morte” fu condannato all’ergastolo più tre anni di isolamento diurno per dodici dei quindici omicidi volontari che gli erano contestati nell'ambito dell'inchiesta «Angeli e Demoni». Dieci vittime sono pazienti accolti al pronto soccorso in cui lavorava tra il 2011 e il 2014, a cui avrebbe applicato quello che nei corridoi era conosciuto come il «protocollo Cazzaniga».
Per la Procura, un sovradosaggio, in rapida successione, di morfina e farmaci anestetici e sedativi a pazienti anziani e affetti da più patologie, al di fuori delle linee guida disposte dalla comunità scientifica. Per la difesa, un mix di medicinali che aveva il solo scopo di lenire le sofferenze di malati ormai in condizioni irreversibili.