GEMONA. Malgrado la crisi idrica c’è chi disperde l’acqua messa a disposizione dal Consorzio di bonifica nei campi del vicino, rovinando le produzioni orticole. Succede in via Molinut a Campolessi nel campo gestito dall’azienda agricola Treu che alcuni giorni fa si è trovata il terreno lavorato invaso dalle acque dei canali, le quali hanno rovinato la produzione di radicchio: «Avevamo appena piantato – spiega il titolare Emanuele Treu – i semi per far crescere il radicchio: purtroppo, l’acqua ha trasportato in fondo al campo le sementi messe a dimora. Questa cultura non richiede l’uso di acqua e ora abbiamo perso la produzione che deve essere fatta rispettando le lune, affinché la verdura possa essere a disposizione per tutto l’inverno».
L’azienda agricola Treu produce radicchio che durante il periodo autunnale e invernale viene portato ai distributori locali: nel complesso, si parla di una perdita di oltre 1.500 euro, non una cifra enorme ma che andrà a pesare sui produttori visti i tempi che corrono. Il campo interessato è lungo 80 metri per una larghezza di circa 15 metri, dunque si parla di circa 1.200 metri quadrati. Accanto a esso, Treu può contare su un altro terreno che non è stato intaccato, ma si tratta comunque di metà produzione.
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Non è stato possibile ancora comprendere chi ha commesso l’errore, ma l’azienda Treu, visto quanto avvenuto, chiede più attenzione: «Il fatto è – spiega Emanuele Treu – che in buona parte nei campi attorno a quelli che curiamo noi vengono prodotti cereali, che richiedono il rilascio costante di una certa quantità d’acqua, mentre la produzione di radicchio non richiede acqua, anzi, viene piantato nell’ultima settimana di luglio proprio in attesa delle piogge che caratterizzano il periodo successivo per garantire la crescita delle piante per essere pronte a ottobre. Noi abbiamo scelto di gestire questi campi anche in accordo con la proprietà per garantire un altro tipo di produzione rispetto a quelle che caratterizzano la zona».
Ora, Treu cerca di salvare il salvabile: «Purtroppo – spiega il titolare – ora dovremo procedere a un ulteriore trattamento della terra e proveremo a piantare del radicchio precoce, sperando di ottenere dei risultati. Speriamo che in futuro ci sia più attenzione nei confronti del nostro lavoro perché questo rilascio di acqua ha rovinato la nostra produzione e, di conseguenza, anche la programmazione della nostra attività nei prossimi mesi. Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma chiediamo un po’ di rispetto per le colture orticole».
