CORMONS Moria di pesci lungo il torrente Judrio. La siccità sta colpendo duramente anche il corso d’acqua che fa da confine tra le province di Udine e Gorizia. Non c’è dunque solo l’Isonzo a far fronte all’aridità che sta sconvolgendo il proprio letto, con conseguente morte di un’ingente quantità di pesci. La stessa sorte è toccata a diversi esemplari che vivevano nello Judrio.
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A segnalare il dramma ambientale è l’ex consigliere comunale Luca Buiat, che in una passeggiata lungo le sponde del torrente si è accorto come, in prossimità dell’abitato di Giassico, siano rimaste solo poche pozze e molti pesci già non ce l’hanno fatta, uccisi dalla mancanza d’acqua. «Bisogna andare – spiega Buiat – a fare due passi sul fiume in secca per rendersi conto di cosa stia succedendo. Il luogo ora è inquietante. E camminando nei pressi del greto del fiume si può trovare qua e là immondizia di qualsiasi tipo. Sarebbe il caso di dare anche una bella ripulita: c’è addirittura una batteria per auto nel letto dello Judrio».
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La situazione del torrente è nota anche all’associazione Judrio, che da anni si batte per la salvaguardia del corso d’acqua in difficoltà e che ha anche scattato delle foto per testimoniarne lo stato di salute precario. «Ci sono – denuncia l’associazione – pesci morti di cui si sente così tanto l’odore che alcuni cittadini, titolari di attività lungo questo bellissimo corso d’acqua, si sono lamentati del disagio. In questi giorni le istituzioni e molti volontari si stanno adoperando per salvare le specie ittiche dell’Isonzo: lanciamo l’allarme anche per il nostro Judrio».
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Nel corso del consiglio comunale di fine luglio l’argomento-Judrio era stato toccato dalla consigliera Elena Gasparin, che aveva evidenziato il problema delle roste da sistemare per fare in modo che la poca acqua presente non scorra velocemente, ma si fermi proprio per aiutare le specie ittiche a sopravvivere. «Abbiamo un contratto di Fiume – era stato il suo ragionamento –: Consorzio di Bonifica, associazione Judrio, Regione, Università di Udine, Informest, Ente tutela pesca, agricoltori e Comuni lavorino insieme per adottare dei provvedimenti condivisi al fine di tutelare il fiume, anche usando fondi Pnrr».